Produzione, prezzi, consumi: ecco l’olio di oliva che sarà premiato dal mercato

Economia
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Ci troviamo all’inizio della nuova campagna di raccolta delle olive, fase cruciale per il comparto della produzione dell’olio extra vergine d’oliva. Le stime anticipano che la produzione di quest’anno potrebbe non essere particolarmente abbondante, un fattore che probabilmente manterrà elevati i prezzi sul mercato, senza prospettive di riduzioni significative.

Diventa essenziale analizzare l’impatto del prezzo dell’olio extra vergine sulle tendenze d’acquisto dei consumatori e comprendere come essi percepiscono questo prodotto.

A tale valutazione va aggiunto, inoltre, che non tutti – oseremo dire quasi nessuno – dei potenziali consumatori conosce gli elementi essenziale per la valutazione che li guidi correttamente nell’acquisto che la maggioranza basa sulla potenziale qualità del prodotto.

In ciò non lo aiuta di certo la lettura della tabella dei valori nutrizionali, medi, che produttori o imbottigliatori, sono obbligati, per legge, a pubblicare nella retro etichetta.

Modifica delle abitudini di consumo

L’aumento del prezzo dell’olio extra vergine, osservato negli ultimi anni, ha comportato una riduzione dei consumi, abitualmente molto diffuso. Le previsioni per il 2024 indicano un ulteriore calo dei volumi dell’8%, circa, e con la raccolta in corso, che non promette una produzione abbondante, è improbabile che i valori unitari si abbassino nel 2025. Questo contesto sta spingendo i consumatori a rivedere le proprie abitudini d’acquisto, optando in alcuni casi per alternative meno costose o riducendone l’utilizzo nelle preparazioni culinarie o nel consumo a crudo.

Impatto sul settore dell’olio d’oliva

Il settore dell’olio d’oliva, che rappresenta una delle eccellenze del food italiano, rischia di subire ripercussioni durature a causa dei consumi. Se la situazione attuale dovesse proseguire, potrebbe portare a una contrazione della domanda di mercato, con conseguenze negative per l’intera filiera produttiva, dalla coltivazione alla distribuzione del prodotto finito.

La riduzione della produzione e il mantenimento dei prezzi elevati impongono sfide significative se si intende, con qualche possibilità di successo, investire sul futuro del settore.

La resilienza del segmento “premium”

Nonostante la generale contrazione dei consumi, il segmento dell’olio extra vergine d’oliva di alta qualità, soprattutto quello italiano, mostra una certa resilienza.

Questo prodotto, percepito come un bene “premium”, continua ad essere apprezzato da una fascia di consumatori disposta a pagare un prezzo maggiore per garantirsi di avere disponibile, in casa, un prodotto di qualità superiore. L’olio extra vergine d’oliva “premium2 è visto non solo come un ingrediente, mai come un’esperienza d’acquisto esclusiva e di prestigio. Questa percezione è influenzata da diversi fattori, tra cui le caratteristiche sensoriali dell’olio, la sua origine certificata e il modo in cui viene presentato al consumatore.

La resilienza della domanda per l’olio extra vergine premium può essere spiegata da diversi fattori:

Necessità essenziale: L’olio extra vergine d’oliva è una componente essenziale in molte cucine o in alcune preparazioni culinarie, e la sua domanda tende a essere meno elastica. Anche con l’aumento dei prezzi i consumatori continuano ad acquistarlo, poiché è difficile sostituirlo senza compromettere la qualità delle preparazioni.

Qualità percepita: Molti consumatori preferiscono pagare un prezzo più alto per oli di alta qualità, soprattutto se prodotti localmente e certificati. L’olio extra vergine d’oliva è apprezzato per i suoi benefici salutistici e la superiorità in termini di gusto, rendendolo un prodotto quasi insostituibile per chi ne riconosce il valore.

Tradizioni culturali: Le tradizioni culinarie e le abitudini alimentari sono determinanti. In molte culture, in particolare quelle mediterranee, l’olio d’oliva è un ingrediente fondamentale, e i consumatori sono disposti a pagare un prezzo superiore pur di non rinunciare a questo componente, essenziale, della propria abituale, dieta giornaliera.

Inflazione e percezione del prezzo: L’aumento generale dei prezzi, in gran parte dovuto all’inflazione, porta i consumatori a considerare l’acquisto di olio come una spesa inevitabile. L’inflazione riduce il potere d’acquisto, e l’olio, essendo un bene essenziale, viene acquistato anche a prezzi più elevati, sebbene ciò comporti un sacrificio in altre voci di spesa.

Mancanza di sostituti adeguati: L’olio d’oliva, e in particolare l’olio extra vergine, non ha sostituti perfetti in termini di sapore e benefici per la salute. Questa mancanza di alternative rende la domanda per questo prodotto relativamente anelastica.

Elasticità della domanda e il settore dell’olio d’oliva

L’elasticità della domanda misura come la quantità richiesta di un prodotto varia in risposta al variare del valore per unità di prodotto. Nel caso dell’olio extra vergine d’oliva, si osserva una domanda relativamente anelastica, almeno per una certa fascia di consumatore.

Questo significa che, nonostante l’aumento dei prezzi, la domanda non diminuisce proporzionalmente, e per i prodotti di qualità superiore può persino aumentare. Questo comportamento differisce dalla domanda elastica, in cui un aumento dei prezzi comporta una significativa riduzione della domanda, come si osserva in altri beni meno essenziali o con maggiori sostituti disponibili.

Considerazioni finali e impatti a lungo termine

Mentre l’aumento del prezzo dell’olio extra vergine d’oliva sta modificando i comportamenti dei consumatori, la resilienza della domanda per i prodotti “premium” suggerisce che il mercato possiede una robustezza che mitiga, in parte, gli effetti negativi nel lungo periodo.

Tuttavia, è cruciale monitorare attentamente l’evoluzione della domanda e l’impatto delle variazioni di prezzo, specialmente considerando la campagna di raccolta in corso e le prospettive di produzione limitata. La sostenibilità di un settore così importante per l’economia italiana dipenderà dalla capacità di adattarsi a queste nuove dinamiche di mercato, garantendo al contempo l’accessibilità del prodotto anche alle fasce di consumatori meno abbienti.

Ufficio economico AIPO: Roberta Ruggeri – Enzo Gambin

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Tags: Aipo, consumi, Enzo Gambin, in evidenza, olio extra vergine, Prezzi, produzione, Roberta Ruggeri

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