Strategie nutrizionali efficaci per la produttività dell’olivo

Un interessante approfondimento con i tecnici di FCP Cerea
Tecnica e Ricerca
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Definire strategie nutrizionali efficaci dal punto di vista produttivo, volte a stabilizzare le rese della pianta e a limitare anche l’impatto ambientale, è un’esigenza sempre più diffusa in olivicoltura. Del resto gli obiettivi che una nutrizione efficace si deve porre, in base alle fasi fenologiche, sono molteplici: crescita dei nuovi germogli, sviluppo delle gemme, fioritura e allegagione, migliorare la pezzatura delle olive, aumentare la resa in olio, mitigare l’alternanza di produzione tra un anno di carica e uno di scarica.

Approfondire queste tematiche con esperti del settore è sempre utile. Per questo ci siamo rivolti ai tecnici di FCP Cerea, azienda che si occupa di nutrizione vegetale dal 1908 e produce concimi granulari e fertilizzanti speciali in Italia e nel mondo. Va segnalato, per altro, che questa stessa azienda ha anche brevettato la tecnologia Nano.T per la produzione di fertilizzanti nanotecnologici ad elevata efficacia a basso dosaggio.

Per formulare dei corretti piani di fertilizzazione – ci viene spiegato – è opportuno considerare l’attività vegetativa della coltura in base alle fasi fenologiche come riportato nello schema che segue.

Figura 1: Note tecniche sulla coltivazione dell’olivo Fonte: www.stuard.it modificato

Un aspetto fisiologico fondamentale per la fruttificazione dell’olivo è dovuto al fatto che i fiori e i frutti (drupe) si sviluppano dalle gemme a fiore che nascono su un ramo dell’anno precedente (più in generale l’olivo fruttifica sui rami del secondo anno). Il fenomeno dell’alternanza produttiva è determinato proprio da questo aspetto fisiologico in quanto nell’anno in cui si manifesta la forte carica di frutti, questi assorbono una grande quantità di nutrienti a discapito dei germogli che quindi cresceranno in maniera più ridotta. Questo ovviamente genererà nell’anno successivo una carica di frutti più contenuta consentendo alla pianta di destinare le risorse all’accrescimento dei germogli.

Per tale ragione l’apporto di elementi nutritivi dovrà tener conto non solo della quantità di elementi asportati con la produzione delle olive, ma anche di quella necessaria a favorire un buon sviluppo vegetativo della pianta, fondamentale per impostare una buona produzione per la campagna successiva.

Anche le caratteristiche fisico-chimiche del terreno sono importanti poiché pH del terreno estremi (solitamente alcalini), contenuto in calcare attivo elevato e livelli di sostanza organica molto bassi possono determinare carenze di alcuni elementi nutritivi fondamentali. È anche opportuno considerare che alcuni elementi sono in antagonismo tra di loro e quindi l’eccesso di un nutriente può ostacolare l’assorbimento di un altro (es: K con Mg e B; Ca con Fe, Mg e B).

Prima di dare qualche suggerimento riguardo alla fertilizzazione alla ripresa vegetativa, è opportuno fare qualche considerazione di carattere generale relativamente ai macroelementi e al boro che sono i nutrienti più importanti in questa fase.

La tabella che segue fornisce valori orientativi riguardo alle asportazioni di macro e meso elementi che si manifestano in una campagna e può essere considerata una base di partenza per pianificare la nutrizione della coltura.

Asportazioni oliveto intensivo (6x3m) irrigato piena produzione (25 Kg/pianta)

Tabella 1: FONTE: A. M. Palese, G. Celano, C. Xiloyannis, Esigenze minerali e tecniche di Concimazione, 

Un’attenta ed equilibrata concimazione azotata è fondamentale per massimizzare le rese e ridurre il fenomeno dell’alternanza di produzione tra una campagna e l’altra (Fig.2). Eccedere troppo con questo elemento può, infatti, determinare un eccessivo lussureggiamento vegetativo che è spesso causa di:
• aumento rischio gelate;
• maggiore suscettibilità alle malattie e ai parassiti;
• scarsa qualità delle olive per: riduzione dei polifenoli, riduzione dei principali antiossidanti, riduzione della stabilità ossidativa, scadimento delle caratteristiche organolettiche.

Le carenze sono invece individuabili dalla forte presenza di foglie piccole e giallastre e determinano:
• scarsa vigoria con nuovi germogli corti;
• minore differenziazione delle gemme a fiore e aumento dei fiori imperfetti soggetti a sterilità;
• stentata allegagione.


Figura 2: Produzione ad albero e percentuale di olive da mensa con 4 diversi apporti di azoto: la produzione aumenta incrementando gli apporti di azoto ma oltre una determinata soglia (tra 0,225 e 0,45 kg/albero) tali incrementi si fanno sempre meno evidenti, specie se rapportati all’azoto distribuito. L’eccesso di azoto determina, inoltre, un crescente numero di olive piccole con un rapporto frutto-nocciolo a favore di quest’ultimo, aspetto sfavorevole anche per la produzione di olio. – Fonte: H.T. Hartmann, UC Davis riadattato

Il fosforo, oltre al rinnovo dell’apparato radicale, stimola anche la formazione dei fiori e favorisce una buona allegagione. Per questo interventi nelle fasi di sviluppo germogli, prefioritura e indurimento del nocciolo contribuiscono a massimizzare le produzioni.
Visti i quantitativi asportati annualmente (25/30 kg/ha) e visto la bassa efficienza d’uso di questo elemento da parte delle piante (20% nella migliore delle ipotesi) si consiglia di restituire ogni anno almeno dai 60-90 kg/ha di fosforo.

Il potassio regola i processi di apertura degli stomi e incrementa la tolleranza a fattori biotici e abiotici quali la tolleranza al freddo e agli stress idrici. Il potassio ha un ruolo importante nel processo di lignificazione dei germogli e stimola la formazione di gemme a fiore. Nella fase di maturazione è invece indispensabile per l’accumulo di olio nelle olive (processo di inolizione). È inoltre opportuno tenere presente che una sua carenza provoca una riduzione dell’assorbimento dell’azoto.


Figura : La carenza di potassio aumenta la traspirazione della pianta. Fonte: Benlloch-Gonzalez, Arqero, Fournier, Barranco & Benlloch (2008)

Generalmente, in considerazione del fatto che i terreni italiani ne sono solitamente ricchi, si consiglia un apporto attorno ai 30/40 kg/ha che può arrivare fino a 2 kg/albero in caso di olive da mensa.

Il boro, infine, durante il ciclo vegetativo viene traslocato dalle foglie verso i fiori e i frutti (organi in cui si accumula maggiormente e di cui contribuisce allo sviluppo). Il boro è necessario non solo all’induzione delle gemme a fiore, ma anche nelle fasi di fioritura e allegagione per contenere il fenomeno della cascola estiva.

Consigli di concimazione
alla ripresa vegetativa

La ripresa vegetativa (febbraio -marzo) nell’olivo è una fase delicata dove la pianta inizia a organizzarsi per la prossima fioritura. È perciò importante che i nuovi germogli crescano in modo rigoglioso evitando stress o squilibri nutrizionali che potrebbero provocare difformità di sviluppo e quindi di produzione.
In questa fase la nutrizione si imposta quindi con un duplice obiettivo:
• indurre la formazione di gemme a fiore e nutrirle (azoto, fosforo, calcio, boro)
• iniziare a fare “frasca”, ossia nuovi rami che serviranno per la fruttificazione dell’anno successivo e si deve considerare il tipo di terreno, la densità d’impianto e lo stato di salute delle piante.

Considerato quanto esposto in tabella 1 e figura 2, le dotazioni medie dei terreni italiani in termini di NPK e supponendo sia già avvenuta una concimazione granulare analoga in post-raccolta gli interventi consigliati per un oliveto coltivato tradizionale sono:
OLIVO (concime organo-minerale 12.6.6+3CaO+26SO3+0,01B+7,5C-Org)
– 300 kg/ha al terreno (circa 1-1,2 kg/pianta) per:
• assicurare una nutrizione azotata costante nel tempo grazie all’azoto organico ricco di amminoacidi e alla presenza di acidi umici
• stimolare l’apparato radicale grazie al fosforo totalmente assimilabile
• stimolare la fioritura grazie al potassio e al boro.

Va ricordato che, dopo l’allegagione e prima dell’ingrossamento della drupa, sarà necessario rifinire la concimazione azotata per apportare ulteriori 50-70 kg/ha di azoto.

LEAF N (concime liquido azotato a lenta cessione 22.0.0+11SO3+0,5B)
– n.2 applicazioni fogliari da 4 l/ha distanziate di 15gg per:
• stimolare lo sviluppo vegetativo nel tempo grazie alla presenza di 3 forme di azoto (ureico, ammoniacale e urea formaldeide)
• favorire la fioritura grazie al boro

Negli oliveti a coltivazione tradizionale si consiglia la medesima dose di OLIVO 12.6.6. In condizioni di asciutta la concimazione azotata aggiuntiva va valutata di anno in anno in base all’andamento delle precipitazioni.
In terreni ricchi di sostanza organica (>2-3%) è possibile sostituire l’OLIVO 12.6.6 con il SUPER RED 14.7.7+3CaO+2MgO+35SO3 che è un prodotto minerale caratterizzato da una totale solubilità del fosforo.

 

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Tags: FCP Cerea, in evidenza, strategie nutrizionali

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