“La norma sulle 6 ore concesse come tempo massimo per consegnare le olive ad un frantoio da parte dei commercianti è assolutamente da rivedere, perché rischia davvero di fermare gli impianti di mezza Italia”.

Alberto Amoroso, presidente di AIFO, Associazione italiana frantoi oleari, è netto nel definire inappropriata la nuova misura disposta per regolamentare il mercato delle olive e chiede un intervento urgente in vista dell’imminente campagna olearia. Lo fa al termine di un confronto con i rappresentanti regionali dell’Associazione, nel corso del quale si è deciso congiuntamente di agire subito. Già avviata una prima interlocuzione con l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (Icqrf) e presi contatti con il Ministero per un incontro con il sottosegretario Patrizio La Pietra.
“Lo spirito della norma è pienamente condivisibile – chiarisce Amoroso – e noi frantoiani siamo i primi ad invocare i più rigorosi controlli per assicurare la massima tracciabilità del prodotto, contro ogni ipotesi di truffa che danneggia l’intera categoria. Ma dobbiamo essere realisti. I frantoi del centro-nord Italia, dove le olive non sono mai in quantitativo adeguato alla portata degli impianti oleari, hanno necessità di approvvigionarsi al sud, avvalendosi di commercianti di fiducia. Vogliamo dare a questi ultimi almeno 24 ore di tempo per consegnare la merce? Riteniamo sia una proposta più che ragionevole! D’altra parte questa impostazione andrebbe a tutelare anche le Organizzazioni di Produttori che, nel vendere le olive dei propri soci, diventano anch’esse “commercianti” a tutti gli effetti e dunque sottoposte al rigoroso termine delle 6 ore”.

Non da ultimo, Amoroso sottolinea un ulteriore aspetto: “Proprio nel momento in cui il Governo molto opportunamente ha attivato il bando per l’ammodernamento dei frantoi finanziato con le risorse del Pnrr, bando che ha visto una straordinaria adesione da parte dei frantoiani, questo limite delle 6 ore rischia di avere anche gravi ripercussioni economiche in capo a chi ha compiuto investimenti importanti confidando di poter lavorare un quantitativo di olive adeguato per riaversi quanto prima delle spese sostenute”.



















