In vista dell’emanazione dei bandi regionali che finanzieranno al 65% l’ammodernamento dei frantoi (all’80% per le domande presentate dai giovani sotto i 40 anni), con l’aggiunta di un credito di imposta del 20%, è interessante conoscere da vicino i macchinari che il decreto ministeriale – che stanzia i 100 milioni di risorse del Pnrr ed a cui le Regioni dovranno attenersi – prende in considerazione, ovvero frangitore, gramole, decanter e separatore.
Insieme alla Pieralisi, puntiamo l’attenzione in questo articolo, sulla prima macchina della lista, ovvero il frangitore che, nel decreto in questione, è ammissibile al finanziamento se rispetta tre caratteristiche: efficienza energetica, capacità di esaltare il profilo polifenolico ed aromatico, differenziazione di frantumazione tra buccia, polpa e nocciolino.
“All’insegna della tradizione Pieralisi che in 50 anni ha introdotto sempre nuove innovazioni nella frangitura – spiega Beniamino Tripodi (nella foto), dell’ufficio commerciale dell’azienda leader nelle macchine olearie- gli ultimi modelli sono di quanto più all’avanguardia esista oggi nel mercato ed in perfetta e totale aderenza con il decreto. Da un lato, infatti, assicurano in assoluto il miglior rapporto di Kw per 100 kg trasformati, dall’altro accentuano l’estrazione di tutto il profilo polifenolico grazie alla nuova girante multilame, con esaltazione dell’intero aromatogramma grazie al sistema di raffreddamento di cui la macchina è dotata. Da ultimo, poi, differenziano la frantumazione, con la polpa che viene distrutta per avere massima resa e qualità e con il nocciolino frantumato con una tessitura grossolana in modo da esaltare l’effetto drenante in fase estrattiva”.
A ciò va aggiunto un altro elemento, tutt’altro che secondario, sotto il profilo delle caratteristiche generali del frangitore. “Anche se l’insonorizzazione non è un elemento preso in considerazione dal decreto – aggiunge infatti Tripodi – non sfugge che le norme sull’ambiente di lavoro sono molto puntuali in materia di inquinamento acustico e richiamano l’azienda a ridurre le emissioni di rumori. Ebbene, il frangitore Pieralisi può vantare in questo contesto il più basso inquinamento acustico”.
Scendendo poi sotto l’aspetto più squisitamente tecnico, emerge come il frangitore Pieralisi sia un “unicum” nel panorama, per una serie di elementi che lo caratterizzano. “A partire dal Cip di lavaggio – spiega Tripodi – particolarmente indicato nella lavorazione partitaria. Il frangitore è stato infatti predisposto con una serie di ugelli collocati sia sulla parte frontale della girante, sia sulla parete laterale della griglia che, grazie anche ad un condotto che porta l’acqua all’interno del battitore, assicura un efficiente ed efficace lavaggio, eliminando totalmente la contaminazione tra i vari lotti in lavorazione. Altra caratteristica peculiare è la griglia controrotante, meccanismo che consente una facilitazione del processo di estrusione della pasta durante la frantumazione, ottimizzando e rendendo più efficiente la frangitura”.
Sette i modelli di diversa potenza che propone Pieralisi, dagli 11 ai 45 Kw/h con battitori a geometria differenziata e con controbattitori a griglia o a doghe. Soluzioni queste che, unite all’opzione di inserimento di inverter per la variazione dei giri del battitore, consentono ai frangitori Pieralisi di soddisfare le esigenze più sofisticate del mercato.
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