“I dazi di Trump? Non colpiranno l’olio di oliva italiano, ecco perché!”

Terrasi, presidente Consorzio Igp Sicilia: "Gli Stati Uniti sono un mercato in crescita"
Economia
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“L’olio extravergine di oliva italiano non sarà colpito dai dazi di Trump per un motivo semplice: i dazi vengono prevalentemente applicati su merce straniera che si può produrre anche negli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’olio, gli Usa hanno pochissima quantità in California, per altro interamente con varietà spagnola Arbequina, che non copre minimamente il consumo interno. Quindi continuiamo a guardare con grande fiducia al mercato a stelle e strisce che ci sta dando per altro grandissime soddisfazioni”.

Parole di Mario Terrasi, presidente del Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Igp Sicilia, che sottolinea come il brand legato all’isola stia viaggiando a gonfie vele.

Mercato Usa in crescita per l’Igp Sicilia

Mario Terrasi

“Lo scorso anno – continua il presidente del Consorzio – su 4 milioni di bottiglie di vari formati prodotte e certificate Igp Sicilia, un buon 30% ha raggiunto il mercato americano per un controvalore, alla fonte, di oltre 10 milioni di euro. Agli americani l’Igp Sicilia piace perché piace la nostra regione.

Non ne fanno una questione di italianità, rispetto agli oli spagnoli e greci che pure trovano a scaffale. L’Igp Sicilia viaggia per conto suo, grazie ad un brand che funziona. E si tenga conto che in America una bottiglia da mezzo litro di olio Igp Sicilia arriva a costare tra i 24 ed i 29 dollari, prezzo che tiene conto dei rincari dovuti a trasporti, dazi marittimi, logistica, margini per importatore e grande distribuzione”.

I numeri del Consorzio

Un brand, quello della Sicilia, a cui l’Igp dell’olio ha dato certamente un’importante impulso. E se ne sono resi conto anche i produttori dell’isola, visto che nel circuito della certificazione operano ben tremila attività tra aziende agricole, frantoiani e confezionatori. Di questi un migliaio aderiscono al Consorzio, tra cui il 70% dei produttori ed il 90% tra frantoiani e confezionatori.

“Si è compreso – aggiunge Terrasi – che l’Igp è una grande opportunità e le aziende più strutturate, quelle per intenderci che hanno oliveti con irrigazione, che effettuano puntuali concimazioni e trattamenti anche in biologico, sono ben convinte di questa scelta. E lo dimostrano i numeri: a fronte di un olio extravergine convenzionale della Sicilia che quest’anno è sceso di circa il 40% per una minore produzione olivicola, i dati del Sian ci dicono che sono atti a divenire certificati Igp due milioni di litri, vale a dire gli stessi dello scorso anno. E questo è un segnale estremamente indicativo”.

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Tags: dazi, Igp Sicilia, in evidenza, Trump

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