“Far diventare la Sicilia che è il cuore del Mediterraneo – e il Mediterraneo è il cuore dell’olivicoltura – la terra dove istituire la prima scuola internazionale dell’olio di oliva”. Proposta rilanciata da Manfredi Barbera in occasione della 15^ edizione de L’Isola del Tesolio, l’evento organizzato per valorizzare la filiera olivicola olearia. Una proposta che l’imprenditore dell’isola ricorda di aver avanzato quasi 10 anni fa e che ora chiede venga condivisa dalle istituzioni, unendo al tempo stesso associazioni di categoria e mondo dell’università, per un messaggio più forte e unitario (proposta su cui c’è già il sostegno della Pieralisi, azienda leader nella produzione di macchine olearie, con la sua Academy).
Soggetti, tutti questi, che hanno partecipato con grande convinzione alla manifestazione di Palermo, per una due giorni promossa dal Consorzio Filiera Olivicola (Cofiol) che aveva per tema “Coltiviamo il futuro: formazione e aggregazione ricetta vincente per la filiera olivicola siciliana”.

Un convegno istituzionale ed una tavola rotonda di tecnici hanno caratterizzato una prima giornata in cui sono stati messi in luce i punti di forza e di debolezza del settore olivicolo-oleario siciliano, le grandi opportunità da cogliere e le sfide per superare le criticità presenti, per fare dell’isola – oggi terza regione in Italia per produzione di olio dopo Puglia e Calabria – un motore di innovazione, formazione e sviluppo.
“La vera scommessa – ha aggiunto Manfredi Barbera – è investire in innovazione e tecnologia, realizzando impianti più moderni che consentano di ottenere prodotti spettacolari come quelli che già facciamo, ma con costi assai diversi”.
Temi questi ripresi anche dall’amministratore delegato della Pieralisi, ing. Aldino Zeppelli che ha dato vita, insieme ai professori universitari Tiziano Caruso e Maurizio Servili, ad un confronto sulla tecnologia applicata alla produzione olearia.
“Stiamo entrando in una nuova era – ha ricordato Zeppelli – ma anche dopo 130 anni di storia, il focus di Pieralisi rimane l’innovazione e il processo. La centralità è la parola chiave: centralità tecnica, sociale e culturale, con rapporti stretti con università, imprenditori e filiera. Mettere il consumatore al centro è essenziale. La qualità passa anche dalla presenza sul territorio e dalla formazione: nel 2026 la Pieralisi Academy sarà protagonista di specifici corsi per trasferire agli operatori del settore conoscenze e tecnologie indispensabili a produrre oli di alta qualità”.




















