La tradizionale coltivazione delle olive in Turchia è entrata a fare parte della lista dei patrimoni immateriali dell’Unesco. Lo ha annunciato il ministro del Turismo e della Cultura di Ankara, Mehmet Nuri Ersoy. Conoscenze, abilità, metodi che vanno dalla potatura degli alberi a quelli di raccolta delle olive e alla loro spremitura, tramandati di generazione in generazione, potranno così godere di una ulteriore tutela, universalmente riconosciuta.
Durante la riunione all’Unesco, tenutasi a a Kasane, in Botswana, la Turchia ha presentato altre quattro richieste per l’inclusione nella lista di elementi culturali come patrimoni immateriali dell’Unesco: “Food/Balaban Craftsmanship and Execution,”, “Socio-Cultural Traditions Related to Iftar and Iftar”, “Art of Attraction” e “Art of Charity. Per la tradizionale coltivazione delle olive l’inserimento è stato immediato, per le altre quattro proposte si è ottimisti circa un loro recepimento. Se anche queste venissero incluse, ha aggiunto il ministro, Ankara si classificherebbe al secondo posto nella lista, con un totale di 30 elementi.
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