Adeguare i prezzi di listino della grande distribuzione almeno del 10% per coprire i costi di produzione o c’è il serio rischio che saranno tagliate le forniture e messi in cassa integrazione i lavoratori. Stavolta a lanciare un grido d’allarme e a prefigurare uno scenario drammatico per il settore olivicolo-oleario è Riccardo Cassetta (nella foto), presidente di Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia, e amministratore unico di Olio Levante. L’allarme lo ha lanciato dal Sole 24 Ore, a fronte di conti economici dei frantoi non più sostenibili, a cominciare da una bolletta dell’elettricità il cui prezzo è aumentato tra il 220 e il 250%.
“I prezzi di mercato sono ben lontani dai costi di produzione e per i frantoiani e c’è il serio rischio di dover trasformare le olive a prezzi completamente diversi da quelli di mercato”, le parole di Riccardo Cassetta, poi riprese dal periodico del settore alimentare Alimentando. Se la Gdo non dovesse concedere adeguamenti di listino di almeno il 10%, necessari per coprire i costi produttivi dei frantoi, “il comparto dovrà tagliare le forniture. Il rischio è che si perda sia l’attività produttiva sia quella di confezionamento, e che l’attività di trasformazione non parta subito o parta dopo”, ha sottolineato Cassetta. “Se ci sarà la necessità, saremo costretti a mettere in cassa integrazione i lavoratori”.
Olio: per rientrare dei costi, la Gdo adegui il listino del 10%
La richiesta del presidente di Assitol per evitare pericoli rischi
Economia
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