Anche la Grecia si prepara ad un forte calo produttivo

Le prime stime indicano in 200 mila le tonnellate di olio previste
Mercato alimentare nel mondo
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Anche la Grecia – al pari di Spagna da una parte e Turchia dall’altra come abbiamo anticipato con precedenti articoli – si prepara ad affrontare una nuova campagna olivicola avara di soddisfazioni. Secondo le prime stime, rilanciate da Olive Oil Times, la futura produzione di olio si attesterà sulle 200 mila tonnellate, a fronte delle 350 mila della precedente campagna (che era stata comunque molto positiva, tra l’altro unico paese europeo a registrare una consistente crescita) e delle 232 mila del 2012/2022. Un calo sostanziale, dovuto non solo all’alternanza produttiva, ma anche agli effetti del clima che da un lato non hanno favorito l’allegagione e dall’altro stanno creando  problemi con la mosca.

Nel Peloponneso è stato il governo regionale ad anticipare quello che i produttori olivicoli avevano comunque già intuito, sottolineando anche che maggiori criticità si registreranno con le olive da mensa. Di positivo c’è che il ritardo nella fioritura e nello sviluppo del frutto hanno limitato almeno per il momento gli effetti negativi dell’attacco del fitofago.

Anche in Tracia, la regione più settentrionale della Grecia dove gli oliveti sono numerosi, la campagna si prevede scarsa, con le piante colpite dalla mancata allegagione. E questo malgrado le abbondanti piogge primaverili che lasciavano sperare decisamente meglio.

Non fa eccezione Creta dove gli esperti hanno annunciato uno dei peggiori anni di raccolta, tanto che uno dei più noti ed esperti agronomi dell’isola ha confidato ai media locali: “Consigliamo di risparmiare l’olio di quest’anno per usarlo anche l’anno prossimo”.

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Tags: grecia, in evidenza, Olive Oil Times, produzione

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