Mosca delle olive, come effettuare la difesa preventiva

L'infestazione estiva dipende dal numero degli esemplari primaverili
AIPO
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L’ultima generazione di Mosca delle olive, avvenuta tra ottobre e novembre dello scorso anno, grazie a un inverno mite, non ha subìto particolari danni da freddo; ha svernato da adulto, o come pupa nel terreno, o come larva nelle olive, cadute a terre o rimaste non raccolte sulle piante.

Mosca dell’olivo in primavera

Ora le temperature si stanno innalzando, siamo entrati in primavera e la Mosca dell’olivo ha iniziato a volare tra gli olivi. Essendo un insetto ectotermo, ossia capace di adeguare la temperatura corporea a quella esterna, ha il vantaggio di adattarsi con facilità alle continue variazioni termiche che caratterizzano l’inizio della bella stagione. In questo modo la Mosca riesce ad avere un normale metabolismo, anche alla presenza di temperature non del tutto ottimali, e se trova olive ancora presenti tra i rami d’olivo può ovideporre.

Se le condizioni termiche del periodo poi lo permetteranno, sarà possibile avere una o due generazioni primaverili. La gravità delle successive infestazione estive di Mosca su olive, che inizieranno in luglio con le olive nello stadio d’ingrossamento, dipenderà, oltre che dagli individui svernanti, anche dalla numerosità degli esemplari primaverili d’annata.

Per abbassarne la popolazione sarà allora opportuno, nel momento in cui si potano le piante, togliere tutte le olive ancora presenti nelle chiome. Chi poi utilizza le trappole attract and kill, con proprietà adescante della durata di 180 giorni, è consigliabile che le esponga già da aprile, appendendole a mezza chioma, circa un metro e mezzo da terra.

Gli insetticidi ammessi

Con le olive in accrescimento, a contrasto della Mosca dell’olivo sono disponibili due insetticidi, ammessi nei disciplinari di difesa integrata.
Uno è l’Acetamiprid, ha azione tossica verso gli adulti e le uova, limitatamente su larve, agisce per ingestione e per contatto, provocando prima una paralisi muscolare poi la morte. Ha effetto per circa 10 – 13 giorni e sono ammessi soli due interventi l’anno, indipendentemente dall’avversità.

L’altro agrofarmaco è il Flupyradifurone, composto sviluppato da Bayer CropScience, è in commercio con il nome di “Sivanto prime”. Agisce similmente all’Acetamiprid, è un buon abbattente d’adulti e uova, ma ha limitata efficienza larvicida, conserva un effetto insetticida per una decina di giorni e può essere utilizzato per un solo trattamento l’anno indipendentemente dall’avversità.

L’importanza della prevenzione

Considerato le limitate capacità larvicide di questi due prodotti, la difesa insetticida nei confronti della Mosca dell’oliva deve conseguentemente puntare sulla prevenzione tanto che, alla comparsa delle prime punture di ovideposizioni e con non oltre il 2% d’infestazione attiva, andrebbe attuato un primo intervento fitosanitario, in modo da limitare la popolazione adulta e, di conseguenza, la presenza di uova e di larve di primissima età.

Azione preventiva è svolta anche dalle esche attrattive con sostanze proteiche: hanno azione abbattente grazie a insetticidi presenti, che potrebbero essere lo Spinosad o il Cyantraniliprole (Exirel Bait), o Deltametrina o Acetamiprid o Lambda Cialotrina.

Azione di prevenzione sulla superficie esterna dell’oliva l’hanno pure le polveri di roccia, come la bentonite, il caolino, il gesso, il talco, la zeolite, il cui meccanismo d’azione nei confronti della Mosca dell’olivo è di tipo fisico in quanto, una volta distribuite, formano un film repellente al dittero. La Mosca, infatti, è attratta del verde delle olive e le polveri di roccia, con la loro azione imbrattante biancastra, ne velano il colore, tanto che il dittero fatica a riconoscerle come luogo ideale per l’ovideposizione.

Tra le azioni di prevenzione vanno considerati anche i prodotti rameici, che non hanno efficacia diretta contro l’adulto o le larve di Mosca delle olive, ma agiscono come batterici nei confronti di batteri presenti sopra l’epidermide delle olive, che attirano la Mosca rappresentando un alimento. L’azione del rame ha anche un effetto negativo sui batteri che colonizzano l’intestino dell’adulto e della larva di Mosca delle olive, questo meccanismo è poco noto ma sembra produrre una mortalità a carico dei primissimi stadi larvali.
Il ruolo di contenimento preventivo della Mosca dell’olivo è, pertanto, una metodica che, per essere efficace deve contenere più azioni ed essere molto tempestivi.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Gambin, in evidenza, Mosca dell'olivo

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