Ristori Xylella? Macché, nella calza della Befana ancora carbone!

Niente indennizzi 2020 come era stato promesso. Il caso torna in Parlamento
Economia
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Cia Puglia aveva lanciato un nuovo appello al Ministero dell’Agricoltura esattamente un mese fa: “Se non interviene subito, prima della fine dell’anno, erogando almeno gli indennizzi per la Xylella del 2020, per molti olivicoltori delle province di Brindisi, Lecce e Taranto sarà davvero un disastro”. Una data non casuale, quella del 31 dicembre 2024, perché coincidente con la scadenza che molte aziende agricole avevano prefissato per l’attuazione e il completamento degli investimenti calendarizzati, vanamente speranzosi del rispetto dei tempi della burocrazia.

Appello, però, caduto ancora una volta puntualmente nel vuoto, a danno di circa 6.000 aziende pugliesi in attesa di ricevere i ristori economici promessi. La richiesta viene ora riformulata in Parlamento dove la vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, la pentastellata Patty L’Abbate (a cui era stato indirizzato l’appello della Cia come a tutti gli altri parlamentari del territorio) ha presentato una interrogazione urgente al ministro Lollobrigida.

In attesa dei primi 52 milioni di euro

“La mancata erogazione degli indennizzi per la Xylella fastidiosa – scrive la deputata – penalizza le aziende agricole pugliesi, andando ad aggravare la crisi dell’olivicoltura. È più che mai urgente capire il perché dei ritardi da parte del Governo e quali misure si vogliano adottare per sbloccare le risorse”.

Sul piatto, come noto, ci sono i 52 milioni di euro stanziati per l’anno 2020 e ulteriori 26 milioni di euro per il 2021, che non sono ancora stati erogati, in attesa che il Ministero fornisca alla Regione Puglia risposte concrete in merito alla distribuzione delle risorse stanziate.

“Gli indennizzi – ricorda la L’Abbate – rappresentano una misura indispensabile per garantire un minimo supporto economico agli agricoltori colpiti dalla Xylella, in un contesto già aggravato da crisi climatiche, difficoltà di mercato e una burocrazia eccessivamente onerosa. Senza quelle risorse si bloccherà un comparto fondamentale della Puglia, compromettendo il tessuto economico e sociale della regione, con ricadute significative sull’occupazione e sul patrimonio paesaggistico e culturale. I ritardi nell’assegnazione dei fondi limitano la capacità di ripresa delle aree colpite dalla Xylella”.

Prevedere ulteriori indennizzi

Per questo nell’interrogazione, oltre a chiedere il perché dei ritardi nella distribuzione degli indennizzi per gli anni 2020 e 2021 e di sbloccare con urgenza quei fondi, la vicepresidente della Commissione Ambiente ha chiesto di sapere se siano previsti ulteriori stanziamenti per il triennio 2022-2024, in considerazione del protrarsi degli effetti devastanti della Xylella sull’olivicoltura pugliese e della necessità di supportare la resilienza del settore”.

 

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Tags: Cia Puglia, in evidenza, Patty L'Abbate, ristori, Xylella

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