Il nuovo report mensile sulle giacenze dell’olio di oliva in Italia offre uno scenario che per alcuni potrà apparire bizzarro, ma che riflette appieno l’andamento del mercato oleario con una produzione nazionale che sta via via assottigliandosi e con un massiccio acquisto di olio straniero da parte dell’industria olearia per far fronte alla domanda dei consumatori.
Accade infatti che Toscana ed Umbria si trovino – per quantitativi di olio extravergine accumulato – ad insidiare il primato della Puglia, tradizionalmente regione trainante dell’olivicoltura nazionale. Quest’ultima ha disponibili oggi 34 mila tonnellate, appena 5 mila in più della Toscana, mentre la provincia di Bari, da sempre la più olivata d’Italia, ha praticamente lo stesso quantitativo di extravergine della provincia di Perugia (23.700 tonnellate l’una, 23.500 l’altra).

Addirittura, in fatto di olio extravergine biologico, la Toscana (forte di 5.800 tonnellate) oggi supera la Puglia (che ne ha 4.900). Per quest’ultima resta invece incontrastato il dominio sulle giacenze di oli certificati, potendo annoverare con Terre di Bari Dop quasi 4 milioni di litri, un milione in più di quanto Olio Igp Toscano e Olio Igp Sicilia fanno insieme.
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