
Il progetto “ValSan” mira a valorizzare l’allevamento dei vitelloni Podolici attraverso l’uso di sottoprodotti agroalimentari locali nella dieta, in particolare sansa vergine di olive e semi di lino estrusi, al fine di migliorare la qualità della carne e aumentarne la sostenibilità e la tracciabilità.
La giornata si è aperta con attività informative e dimostrative presso le aziende partner. A coordinare gli interventi è stato il responsabile scientifico del progetto, Pasquale Caparra, Docente del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria.
Nel pomeriggio, ha avuto luogo il webinar-seminario scientifico, con due relazioni principali:
Giulia Francesca Cifuni, Tecnologo presso il CREA-ZA (Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), sede di Bella Muro (PZ), ha illustrato gli effetti dell’integrazione alimentare sul profilo aromatico delle sostanze volatili della carne cotta.

Nel corso della presentazione sono stati condivisi i risultati di uno studio sperimentale condotto su 36 bovini Podolici, suddivisi in quattro gruppi alimentari:
Controllo – alimentazione convenzionale
Sansa – con il 30% di sansa di olive (la quale è stata fatta asciugare all’aria in delle serre tunnel in modo da non compromettere la stabilità dei polifenoli in essa contenuti)
Lino – con il 15% di semi di lino
Sansa + Lino – con il 20% di sansa e il 10% di lino (OCEL)
L’analisi ha dimostrato che i gruppi alimentati con sansa e lino presentavano valori significativamente inferiori di MDA (malonilaldeide), un indicatore di ossidazione lipidica, dopo 10 giorni di conservazione a 4°C. Il gruppo OCEL (con sansa e lino combinati) ha mostrato la maggiore resistenza all’ossidazione.
L’integrazione alimentare con sansa di oliva e semi di lino ha avuto un effetto positivo:
– sul profilo aromatico della carne cotta;
– sulla stabilità ossidativa durante la conservazione;
– sulla tracciabilità molecolare della filiera.
Questi risultati rappresentano un passo avanti verso la valorizzazione della carne Podolica e la promozione di pratiche zootecniche sostenibili, aumentando il valore commerciale delle produzioni locali e la fiducia del consumatore. ll progetto ValSan ha evidenziato in maniera concreta i molteplici vantaggi derivanti dal riutilizzo sostenibile dei co-prodotti agro-industriali, come la sansa vergine di oliva e i semi di lino estrusi, nel settore zootecnico. Questi sottoprodotti, spesso considerati scarti, si sono rivelati risorse preziose in grado di migliorare la qualità nutrizionale e sensoriale degli alimenti di origine animale.
In particolare, l’integrazione nella dieta dei vitelloni Podolici ha portato a un arricchimento del profilo aromatico della carne cotta, una maggiore stabilità ossidativa durante la conservazione e un potenziale riconoscimento di molecole tracciabili, utili per garantire la qualità e l’origine del prodotto.
Questo approccio rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare, dove ciò che è scarto per un comparto produttivo diventa input funzionale per un altro, contribuendo così alla sostenibilità ambientale, economica e nutrizionale della filiera agroalimentare.
Il progetto ValSan conferma quindi l’importanza della ricerca applicata per trasformare i sottoprodotti in ingredienti strategici per la salute umana e animale, con la possibilità di ottenere alimenti funzionali che rispondano alle esigenze di un mercato sempre più attento al benessere, alla qualità e alla sostenibilità.



















