La Spagna produrrà nella campagna olearia iniziata ufficialmente ieri 1.441.200 tonnellate di olio di oliva, praticamente lo stesso quantitativo dello scorso anno, – quando era stato di 1.414.00 tonnellate – confermando dunque la ripresa rispetto alle due annate buie (2022/2023 e 2023/2024) che avevano fatto crollare la produzione del paese iberico. Siamo dunque ad una produzione maggiore rispetto sia a quella stimata sia dalle cooperative spagnole, motore della produzione olearia nel paese, sia soprattutto a quella dell’Associazione degli agricoltori degli oliveti tradizionali che prevedeva una nuova inversione di tendenza.
I dati sono stati forniti dalla Giunta della Andalusia, vale a dire la regione da dove giunge oltre due terzi della produzione nazionale. Dati che presentano alcune voci positive e altre meno ottimistiche, dovute principalmente alle avverse condizioni meteorologiche registrate in province strategiche come quelle di come Jaén e Cordova.
La produzione in Andalusia è stimata intorno alle 1.080.000 tonnellate di olio d’oliva, rispetto alle 1.143.000 raggiunte nella campagna appena conclusa, il che rappresenta un calo del 5,5%, con la provincia di Jaén la più colpita, dove si prevede un volume di produzione di circa 475.000 tonnellate, il che significa un calo del 15% rispetto all’anno precedente, quando furono ottenute 560.595 tonnellate. Segue in questa classifica Córdoba con il raccolto più basso, con sole 269.100 tonnellate, con un calo del 7,5%. Sul fronte positivo, si prevede che le province di Siviglia, Malaga, Huelva, Almería e Cadice registreranno una produzione superiore anche oltre il 50% rispetto alla stagione 2024/25.
Per quanto riguarda l’intero territorio nazionale, la stima della Regione è di 1.441.200 tonnellate, il che rappresenta senza dubbio una buona notizia per l’intero settore, poiché, come evidenzia la testata giornalistica Olimerca, “si sta nuovamente godendo di un buon raccolto e ciò contribuirà a mantenere i prezzi stabili nel tempo e a stimolare gli scambi commerciali, sia nazionali che internazionali”.



















