L’Italia ha accumulato in un anno il doppio di olio spagnolo e greco

Forte impennata anche per gli oli di categoria inferiore (vergine, lampante, raffinato e di sansa). L'extravergine italiano rappresenta appena il 35% del totale, era di 8 punti percentuali in più lo scorso anno,
Economia
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In un anno è aumentato esattamente del 100% l’olio extravergine di oliva comunitario pronto ad essere immesso nel mercato italiano. Erano 19.467 le tonnellate di olio (in prevalenza spagnolo, ma anche greco) in giacenza nei serbatoi delle grandi industrie olearie nazionali il 31 ottobre 2024, sono raddoppiate alla virgola (38.934) il 31 ottobre 2025. E questo malgrado la forte immissione di tale tipologia di olio nei canali della grande distribuzione nello stesso mese di ottobre (oltre 11 mila tonnellate).

È il dato che salta maggiormente agli occhi nel puntuale report che la Repressione Frodi rende noto sulla base dei dati dei registri telematici dell’olio. Non sfugge neanche il fatto che per gli oli di qualità inferiore (vergine, lampante, olio di sansa e raffinato) siamo sull’ordine di quasi 40 mila tonnellate, in sensibile crescita rispetto allo scorso anno, a conferma dell’interesse del mercato anche a queste categorie di oli.

Numeri dieci volte più bassi rispetto all’olio comunitario, ma pur sempre in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per l’olio extra Ue che è presente per 3.438 tonnellate (+47,7), con i blend (miscela di oli extravergine di diversa origine) che sono pari ad oltre 5 mila tonnellate.

E l’olio extravergine italiano? Se lo scorso anno pesava per il 43% sul totale di olio presente nei serbatoi di industria olearia, magazzini e frantoi, al 31 ottobre 2025 rappresenta appena il 35,3%. Praticamente appena un terzo dell’olio oggi in Italia è rappresentato dall’Evo nazionale.

Aspettando infatti la produzione pugliese che è in pieno svolgimento e che con i dati di fine novembre dovrebbe darci una proiezione di crescita attendibile, l’olio extravergine di oliva nazionale registrato a fine ottobre non arriva a superare le 50 mila tonnellate, appena 4 mila in più rispetto allo scorso anno, ma con campagna ormai conclusa nell’intero centro-nord che ha anticipato i tempi per precoce maturazione e prevenzione ai forti attacchi di mosca.
Il tutto per una giacenza di olio complessiva che al 31 ottobre segna 138.982 tonnellate, il 32,7% in più rispetto allo scorso anno.

Guarda il report completo cliccando qui.

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Tags: in evidenza, olio comunitario, olio di oliva, olio extravergine di oliva, olio straniero

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