L’olio extravergine di oliva di alta qualità è uno dei pilastri identitari della cucina italiana. Nasce dalla straordinaria biodiversità dei territori olivicoli italiani, dove prosperano oltre 500 cultivar autoctone, ciascuna capace di esprimere profili aromatici unici. In questo patrimonio vivente operano i frantoiani, depositari di un sapere antico e, al tempo stesso, esperti delle più avanzate tecnologie di estrazione. Grazie alla loro competenza, l’Italia può offrire una gamma ampia e raffinata di oli extravergini, protagonisti delle cucine tradizionali regionali e autentici ambasciatori della nostra cultura gastronomica nel mondo.
In questo contesto, l’AFP – Associazione Frantoiani di Puglia – da sempre collabora con i ristoratori e, oggi, insieme al Corso di Laurea in Dietistica, promuove una visione di cucina italiana come patrimonio culturale vivo, in cui l’olio extravergine di qualità diventa veicolo di salute, educazione alimentare e consapevolezza.
L’Unesco, ricorda l’Associazione, sottolinea come il cucinare all’italiana «favorisca l’inclusione sociale, promuovendo il benessere e offrendo un canale per l’apprendimento intergenerazionale permanente, rafforzando i legami, incoraggiando la condivisione e promuovendo il senso di appartenenza». Per gli italiani, cucinare è infatti «un’attività comunitaria che enfatizza l’intimità con il cibo, il rispetto degli ingredienti e i momenti condivisi attorno alla tavola». Una pratica radicata nelle ricette anti-spreco, nella trasmissione di saperi e memoria, che rende la cucina un luogo naturale di dialogo e continuità tra generazioni. Essendo una pratica multigenerazionale con ruoli intercambiabili, la cucina italiana svolge una funzione profondamente inclusiva: permette a tutti di vivere un’esperienza insieme individuale e collettiva, aperta allo scambio e capace di superare barriere culturali e generazionali.

«L’olio extravergine di oliva è il primo ingrediente che racconta chi siamo: la nostra storia, il nostro lavoro, il nostro territorio. Come frantoiani – commenta Stefano Caroli, presidente dell’Associazione Frantoiani di Puglia – abbiamo la responsabilità e l’orgoglio di custodire questa eredità e di migliorarla ogni giorno, unendo tradizione e tecnologia. La collaborazione con i ristoratori e con il mondo accademico, come in questo progetto con il Corso di Laurea in Dietistica, conferma la nostra volontà di diffondere una cultura dell’olio che non è solo gusto, ma salute, educazione e identità. Perché un olio buono migliora un piatto, ma un olio eccellente migliora il modo di vivere il cibo.»



















