“Siamo stati i primi a chiedere al Ministero di aumentare i controlli lungo l’intera filiera olivicola-olearia. E dunque registriamo con piacere che i risultati giungono, a tutela dei frantoiani onesti, che sono la quasi totalità, e dei consumatori”.
Il presidente di Aifo, Associazione italiana frantoiani oleari, Alberto Amoroso, commenta così la notizia delle operazioni delle forze dell’ordine che hanno sequestrato olio contraffatto e segnalato all’autorità giudiziaria diverse violazioni in operazioni condotte recentemente tanto in Puglia quanto nella sua Abruzzo.

“L’associazione – continua Amoroso – è impegnata da sempre a difesa della qualità delle produzioni, della tracciabilità dell’olio, della rigorosa osservanza delle tantissime norme a cui i frantoiani debbono attenersi. Norme che impongono anche spese importanti, ma che vengono scrupolosamente osservate nella consapevolezza dell’importanza del prodotto che dal frantoio esce per arrivare sulla tavola dei consumatori. E svolgiamo, allo stesso tempo, anche una fondamentale opera di informazione e sensibilizzazione verso i nostri clienti, proprio consci del fatto che riteniamo l’olio non solo un ottimo alimento, ma un prezioso alleato della salute e del benessere.
Per questo restiamo amareggiati quando registriamo che ci sono soggetti che provano a scavalcare le norme o scegliere scorciatoie che danneggiano il consumatore. Perché danneggiano anche tutti i colleghi serie ed onesti. Infatti, se passa il messaggio che l’olio extravergine di oliva è comunque soggetto a frodi e imbrogli, il consumatore alla fine va a scegliere quello che costa 3 euro. Perché a quel punto, fregatura per fregatura, prende quella per cui spende meno”.
Aifo lavora al tempo stesso per sensibilizzare il Ministero a ridurre incidenza degli oli di oliva che arrivano da oltre confine, al fine di contrastare anche la pratica di miscelazione per trasformarlo in olio 100% italiano. “Controlli, controlli, controlli” insiste Amoroso, “perché chi è onesto non ha paura dei controlli””







