Ammodernamento frantoi, le Regioni in ordine sparso

Cassandro: "Così è un caos, il Ministero provi a rimettere ordine"
Economia
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“Le Regioni stanno precedendo in ordine sparso sui criteri di selezione per l’ammodernamento dei frantoi, con il rischio di minare – in nome di una pur legittima autonomia – gli aspetti positivi dell’impianto costruito dal Ministero dell’Agricoltura”.
Manlio Cassandro (nella foto), alla guida di uno dei più autorevoli studi di consulenza in materia di bandi di sviluppo rurale, suona il campanello d’allarme su una situazione che sembra sempre più ingarbugliata.
Dottor Cassandro, da dove nasce questa preoccupazione?
“Dalla consapevolezza che da ogni Regione arrivano messaggi diversi, spesso contrastanti l’uno con l’altro”.
Andiamo per ordine. Il Ministero ha dato delle macro-indicazioni. Non sono sufficienti?
“Non del tutto. Intendiamoci! Il fatto che il Ministero abbia riconosciuto la necessità di un piano nazionale di ammodernamento dei frantoi è un elemento molto importante, perché dimostra che si è compreso come questo comparto sia particolarmente indietro. Del resto, giusto per capirsi, non sono stati previsti interventi simili né per il settore caseario né per quello conserviero. Ma nel prevedere questa azione sui frantoi, il Ministero ha dato solo delle macro regole, su cui le Regioni hanno poi dato sfogo ai più disparati criteri di selezione”.
Qualche esempio?
“Se ne possono fare a bizzeffe. Intanto ci sono Regioni che considerano aspetti premianti le certificazioni ed altre che non le ritengono affatto prioritarie; poi i tetti minimi e massimi di contributo sulla spesa ammissibile sono diversi da Regione a Regione con oscillazioni che vanno da un valore minimo di 30 mila euro in Sardegna e un valore minimo della Puglia di 80 mila euro a un valore massimo di 1,5 milioni in Puglia a circa 150 mila euro in Basilicata. Ci sono quindi regioni che prediligono un intervento a pioggia e altre sostengono interventi più strutturati. Aggiungo: ci sono addirittura Regioni che hanno già emanato i bandi, come nel caso della Puglia che ha fissato il termine di presentazione delle domande al 30 giugno, e altre regioni come l’Umbria, che non ha messo mano neanche a una bozza. Anche sul contributo per le imprese che dovrebbe essere del 65% a fondo perduto come previsto dalla nuova carta degli aiuti, dobbiamo registrare delle oscillazioni: dal 50% in Puglia al 65% in Abruzzo”.
Un ginepraio, insomma!
“Esattamente! Dal quale se ne deve però uscire. So che c’è già chi ha fatto presente questo caos al Ministero e che si sia compreso che non è possibile muoversi in questo modo. Credo sia opportuno che lo stesso Ministero convochi le Regioni, sensibilizzandole ad uniformare il più possibile i criteri di selezione, magari indicando un vademecum sugli aspetti che nel precedente decreto ministeriale non erano stati presi in considerazione. Perché è sacrosanta l’autonomia delle Regioni, ma creando questo mosaico indecifrabile si mette seriamente in difficoltà tutti coloro che a vario titolo sono impegnati a sostenere questa auspicata innovazione in un settore che ne ha estremamente bisogno”.

Tags: Bando ammodernamento frantoi, Cassandro, in evidenza

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