La concimazione dell’oliveto a fine gennaio

Possibile utilizzare anche prodotti organici pellettati
AIPO
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Se non sono state eseguite le concimazioni autunnali post-raccolta, è consigliabile procedere già da fine gennaio. Infatti, tra circa quindici giorni, le piante dell’olivo inizieranno lentamente a riprendere l’attività vegetativa, sfruttando le sostanze di riserva accumulate nel tronco, nei rami e nelle radici.

Quando la temperatura del terreno raggiungerà i 10°C, probabilmente tra fine febbraio e metà marzo, le radici inizieranno ad assorbire gli elementi nutritivi: è, quindi, essenziale che i nutrienti siano già disponibili nel suolo per garantire una ripresa vegetativa ottimale.

In questo momento è opportuno concentrarsi su fertilizzanti quali il fosforo (P₂O₅) e il potassio (K₂O).

In assenza di analisi specifiche del terreno o fogliari, è possibile stimare le quantità di fertilizzante necessarie in base alle asportazioni dovute all’attività vegetativa, alle perdite per dilavamento e alla capacità del terreno di trattenere i nutrienti.

Il dosaggio

Considerando una produzione media di 50 q/ha di olive e una densità di 220-250 piante per ettaro, si raccomanda:
– fosforo (P₂O₅): 40-50 kg/ha, equivalenti a 2-3 q.li/ha di perfosfato minerale con titolo 18-20%.
– potassio (K₂O): 100-110 kg/ha, equivalenti a 2½-3 q.li/ha di solfato potassico con titolo al 50%.

Questi valori sono indicativi e dovrebbero essere adattati in base ai risultati di eventuali analisi del suolo e delle foglie.
L’assorbimento dei nutrienti come il perfosfato minerale e il solfato potassico dipende da vari fattori, tra cui le condizioni del suolo, la temperatura, l’umidità e l’attività microbica.

In generale, il fosforo proveniente dal perfosfato minerale è disponibile per l’assorbimento dalle piante entro alcune settimane dall’applicazione. Tuttavia, la disponibilità immediata può essere limitata poiché il fosforo tende a legarsi con il calcio, il ferro e l’alluminio presenti nel suolo, formando composti insolubili. La solubilità del fosforo può essere influenzata dal pH del suolo, è più disponibile in un range di pH da leggermente acido a neutro, e dalla temperatura del suolo. Una corretta gestione della fertilizazione e delle condizioni del suolo può migliorare l’efficienza dell’assorbimento.

Il potassio proveniente dal solfato potassico è generalmente disponibile in tempi più brevi, da pochi giorni fino a un paio di settimane dall’applicazione, questo perché il potassio in forma di ione K⁺ è altamente solubile in acqua e facilmente assorbibile dalle radici. La disponibilità del potassio è influenzata dalla capacità di scambio cationico del suolo, dalla sua umidità e dalla struttura del suolo. I suoli ben drenati e con una buona struttura facilitano il movimento e l’assorbimento del potassio

Concimi organici pellettati

È possibile anche l’uso di concimi organici pellettati che arricchiscono il terreno di sostanza organica: sono a base di letame, pollina, farina di ossa o altri materiali organici.
Il dosaggio consigliato varia da da 0,5 a 3 kg per pianta distribuiti sotto la proiezione della chioma della pianta e le tempistiche per l’assorbimento sono date a seconda della composizione specifica del concime e delle condizioni del terreno rilasciano lentamente i nutrienti nel suolo man mano che si decompone la materia organica e la successiva mineralizzazione degli elementi nutritivi, come azoto, fosforo e potassio, ciò può richiedere da alcune settimane a due o tre mesi. I microrganismi del suolo svolgono un ruolo cruciale in questo processo, scomponendo la materia organica e rendendo disponibili i nutrienti per le piante. Si ricorda che dopo attuate le fertilizzazioni va sempre eseguito un interramento mediante una leggera lavorazione del terreno.

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Tags: Aipo, concimazione fine gennaio, Enzo Gambin, in evidenza

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