La fertilizzazione estiva? Importante, ma occhio a tempi e compatibilità tra prodotti

Siamo nella fase di primo ingrossamento della polpa
AIPO
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È sempre bene tornare a parlare di fertilizzazione, particolarmente nel mese di luglio, momento in cui si attua il primo ingrossamento della polpa a cui segue l’indurimento del nocciolo.

In questo momento, la pianta è pure coinvolta nelle prime fasi dell’induzione antogena delle gemme, o meglio, sta trasformando una gemma senza specifica destinazione in una destinata a diventare o fiore, quindi oliva o legno.

Mantenere un equilibrio adeguato tra macroelementi e microelementi diventa così essenziale, poiché influisce sul destino delle gemme e, di conseguenza, sulla produzione dell’anno successivo. Durante l’induzione fiorale, la pianta d’olivo deve bilanciare le risorse tra fiori, per la riproduzione, e foglie, per la sopravvivenza e la crescita. Se le condizioni nutrizionali non sono ottimali, la pianta può concentrarsi sullo sviluppo di foglie per garantire la sua sopravvivenza a scapito della produzione.

La fertilizzazione diventa allora importante per mettere in equilibrio queste necessità della pianta e, in questo periodo, diventa facile eseguirla mediante concimazione fogliare, che può essere realizzata con soluzioni di sali semplici o reperite sul mercato comprendenti più elementi nutritivi, soprattutto microelementi, come manganese, zinco, ferro, rame che non sempre sono disponibili per l’assorbimento radicale, anche se presenti nel terreno. Ad esempio, il ferro sovente è poco disponibile e può essere somministrato con ottima efficacia alla pianta per via fogliare.

Nella concimazione fogliare la velocità del loro assorbimento dei fertilizzanti dipende dall’elemento stesso, abbiamo così l’azoto, il potassio e il magnesio che in poche ore sono assorbiti per un 50%. Più lenti sono il fosforo, che richiede 1 – 5 giorni; calcio, manganese e zinco 1-2 giorni; zolfo e molibdeno 8 a 10 giorni.

L’assorbimento del ferro è tra i più complessi, inizialmente, solo il 10% è assorbito immediatamente e richiede un giorno, il resto impiegherà da 10 a 20 giorni.

È importante, così, prestare attenzione alle piogge successive all’intervento, poiché possono influenzare la distribuzione degli elementi. Una volta assorbiti, gli elementi nutritivi possono essere più o meno mobili: azoto, potassio, fosforo, zolfo e cloro sono molto mobili, mentre zinco, rame, manganese, ferro e molibdeno sono meno mobili.

Fra i fertilizzanti azotati l’urea è quello che viene assimilato più velocemente in quanto riesce ad attraversare la cuticola cerosa dell’epidermide fogliare, che è impermeabile, una volta assorbito è rapidamente traslocato alle parti vegetali. Per ridurre i costi di distribuzione, l’urea può essere distribuita anche insieme a trattamenti fitosanitari, dopo aver verificato la miscibilità dei prodotti usati.

Più costoso rispetto all’urea è il nitrato di potassio, che però fornisce alle piante sia azoto e sia potassio, è pure rapidamente assorbito dalle foglie, in grado di stimolare l’accumulo di riserve nell’albero, la lignificazione dei tessuti e la resistenza a sbalzi termici, siccità e parassiti.

L’olivo si avvantaggia bene se con l’azoto si associano dei biostimolanti, formati da una base di proteine vegetali e una di proteine animali, che diventano utili per affrontare gli affaticamenti estivi, come il caldo o la mancanza di acqua. In questo periodo, il fosforo è utile per favorire lo sviluppo delle radici e la lignificazione dei tessuti. Quando applicato per via fogliare, utilizzando prodotti disponibili sul mercato, quelli contenenti acidi fosforici sono assorbiti più rapidamente rispetto ad altri composti da fosfato monoammonico o fosfato di potassio.

È fondamentale valutare attentamente la solubilità e la compatibilità dei fertilizzanti per evitare problemi durante l’applicazione.
Alcuni fertilizzanti si dissolvono facilmente in acqua, altri meno e, questo, influisce sulla velocità di assorbimento da parte delle piante.

Da considerare la compatibilità: alcuni fertilizzanti possono reagire tra loro, formando precipitati che potrebbero ostruire filtri e ugelli, ad esempio, il nitrato di calcio non dovrebbe essere utilizzato insieme a concimi fosfatici. Il nitrato di calcio è un fertilizzante contenente azoto e calcio, se usato da solo, può causare precipitati, soprattutto se l’acqua utilizzata è ricca di calcio e ha un pH superiore a 7.

I concimi granulari contenenti fosforo e potassio possono essere difficili da sciogliere e se le acque sono dure, ricche di calcio e magnesio, possono formare fosfati di calcio, che potrebbero precipitare sul fondo.

Anche l’urea, se l’acqua utilizzata è ricca di calcio e bicarbonati, potrebbe causare la formazione di precipitati.

L’uso di sostanze bagnanti nella soluzione fertilizzante aumenta l’efficacia del trattamento e aiutano a superare la barriera impermeabile delle cere presenti sulla cuticola fogliare, garantendo una maggiore permanenza della soluzione sulla foglia.

Per ridurre i costi, è possibile associare la concimazione fogliare a eventuali trattamenti antiparassitari, è importante, però, verificare la compatibilità tra i prodotti utilizzati, come indicato sull’etichetta.

L’irrorazione dovrebbe essere interrotta all’inizio del gocciolamento, in genere, sono necessari circa 1000 litri di acqua di soluzione fertilizzante.

Un’attenzione particolare per l’applicazione delle concimazioni fogliari si dovrebbe avere proprio nel periodo estivo, le temperature elevate possono accelerare l’evaporazione dell’acqua dalla superficie delle foglie, come pure le giornate con bassa umidità relativa. Sono così da evitare le giornate con umidità relativa inferiore al 70% e temperatura dell’aria oltre i 27°C. Pure la velocità del vento se superiore a 8 chilometri/orari tende ad evaporare rapidamente l’acqua della soluzione, limitando l’assorbimento dei nutrienti. La luce solare, invece, favorisce l’attività fotosintetica e l’assorbimento dei nutrienti.

Alla fine vale sempre la regola che investire in prodotti di alta qualità, che forniscono alle piante gli elementi essenziali senza danneggiare le attrezzature, è sempre più vantaggioso rispetto all’utilizzo di fertilizzanti di scarsa qualità.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Aipo, Enzo Gambin, fertilizzanti, in evidenza

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