L’affondo di Unaprol: “Sull’olio di Coratina la Spagna gioca sporco”

La principale varietà pugliese sconta, per natura, un limite di steroli inferiore ai parametri di legge per essere classificato come extravergine, con grave danno economico nelle transazioni con l'estero. Ma è ormai il paese iberico a dettare le regole mondiali.
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Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano lancia un appello a tutela della produzione di olio extra vergine d’oliva della varietà Coratina, eccellenza tra le più rappresentative dell’olivicoltura italiana, oggi gravemente minacciata da strumentalità burocratiche in ambito COI (il Consiglio Oleicolo Internazionale) destinate, sottolinea l’associazione di Op olivicole della Coldiretti, a creare un evidente vantaggio competitivo per la Spagna. Unaprol ha prontamente inviato una nota al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per difendere migliaia di produttori e la qualità del Made in Italy.

Olive di varietà Coratina

Il cuore del problema, denunciato da OlivoNews già lo scorso anno, è un parametro tecnico usato come arma politica: la rigida e inspiegabile volontà del COI di non aggiornare il limite minimo sugli steroli totali (oggi fissato a 1000 mg/kg per la classificazione di extravergine). L’olio di Coratina, pur essendo di altissima qualità e tra i più apprezzati per le sue caratteristiche organolettiche, a causa dei cambiamenti climatici (come accade anche per altre varietà attualmente monitorate), presenta valori di steroli inferiori. Come previsto dalle procedure internazionali, “l’Italia – ricorda Unaprol – ha fornito per tre anni prove scientifiche che dimostrano chiaramente la problematica e ha richiesto una deroga specifica per la Coratina, una procedura standard già concessa ad altre varietà italiane ed estere (come la Nocellara o la greca Koroneiki)”.

Il veto spagnolo non è un semplice disaccordo tecnico, insiste Unaprol, è una chiara mossa politica e commerciale, studiata per colpire il principale concorrente della Spagna: senza la deroga, una parte significativa della nostra produzione nazionale sarà penalizzata.

David Granieri

“Inaccettabile che una delle nostre cultivar più rappresentative, un’eccellenza del Made in Italy, venga messa in ginocchio da un ostacolo fintamente tecnico-burocratico, ma in realtà è una manovra politica” ha sottolineato il presidente di Unaprol, David Granieri. Che ha aggiunto: “Il mancato inserimento della Coratina tra le cultivar in deroga causerà danni ingenti alla nostra economia agricola-olivicola, proprio in un momento in cui l’Italia, con il Decreto ‘Coltiva Italia’, ha deciso di investire 300 milioni di euro nel settore con l’obiettivo di aumentarne la produzione. Forse il fatto che l’olivicoltura venga riconsiderata come asset strategico per l’agricoltura italiana preoccupa la Spagna. Occorre pretendere regole eque che proteggano i nostri produttori da parametri obsoleti, usati strumentalmente soprattutto all’interno del COI.”

 

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Tags: in evidenza, olio di Coratina, olio di oliva

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