Liguria, il primo Protoreattore esalta la qualità della Dop

L'azienda Lucchi e Guastalli apripista nell'innovazione
Mercato alimentare in Italia
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Sbarca anche in Liguria il Protoreattore, l’innovativa tecnologia che riduce drasticamente i tempi di gramolatura garantendo la migliore qualità dell’extravergine. E non poteva che essere il frantoio Lucchi e Guastalli ad inaugurare in questa regione il rivoluzionario metodo targato Pieralisi. L’azienda di Santo Stefano di Magra (Sp) era stata infatti la prima ad ottenere la certificazione Dop Riviera Ligure e la prima ad introdurre il decanter a due fasi, senza l’aggiunta di acqua.
Un passo sempre avanti e uno sguardo al futuro per i due soci, gli agronomi Marco Lucchi – assaggiatore e capo panel dell’Apol, l’Associazione produttori olivicoli liguri – e Maria Laura Landi (nella foto con il sindaco) certamente il modo migliore per festeggiare i 30 anni di attività. Trenta come gli ettari di oliveti coltivati sui tradizionali terrazzamenti liguri, con la varietà Razzola, della famiglia del Frantoio, a farla da padrona, ed un lavoro contoterzi che spazia in tutta la Val di Magra, garantendo un servizio completo, dalla molitura al confezionamento fino alla certificazione.
L’inaugurazione, a campagna conclusa, ha permesso di far apprezzare la qualità dell’olio prodotto, rigorosamente certificato Dop, ancora migliore se possibile, grazie al maggior contenuto di polifenoli e sostanze organolettiche che la gramolatura con il Protoreattore assicura alla varietà Razzola, con un aroma fruttato medio, dolce al palato con retrogusto mediamente piccante e leggermente amaro, arricchito da note sensoriali di carciofo ed erbe aromatiche.
La gestione automatica del rapporto tra portata, tempo e temperatura del macchinario, tra l’altro, garantisce il risparmio energetico conseguente ai minori tempi di lavorazione e alle minori dispersioni termiche.
Protoreattore, ma non solo, perché il frantoio è praticamente tutto rinnovato, sempre nel segno Pieralisi, con nuovo frangitore e nuovo decanter Spi rigorosamente a due fasi. Una lavorazione a spreco zero, perché non vi sono scarti di lavorazione con il nocciolino destinato a prodotto calorifero e la sansa ad un impianto di biogas.
“Il tutto – sottolinea con legittimo orgoglio Marco Lucchi – all’interno di un’azienda agricola dove sviluppiamo anche oleoturismo, con una sala degustazione che accompagna i visitatori a scoprire gli straordinari profumi ed aromi della Dop Riviera Ligure”.

Tags: in evidenza, Liguria, Lucchi Guastalli, protoreattore, Razzola

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