Ha superato proprio oggi i 100 mila iscritti il gruppo Facebook “Potatori di Olivi”, nato esattamente 8 anni fa su iniziativa di Marco Ambrosini (nella foto) che probabilmente non immaginava neanche lontanamente il successo che avrebbe avuto questa sua “creatura”. Conoscerne la storia, l’evoluzione e gli aneddoti incontrati in questi anni, è il senso di questa intervista che abbiamo voluto realizzare anche per conoscere gli obiettivi futuri di questa pagina che conferma come attorno alla potatura degli olivi vi sia un crescente interesse.
Marco Ambrosini, andiamo alla genesi di questo suo gruppo. Come è partito?
“Il gruppo Facebook Potatori di Olivi nasce il 25 gennaio 2016 sull’isola d’Elba e, come tutte le cose belle, nasce dall’amore e dalla voglia di migliorare e condividere. Quel 25 gennaio era una giornata piovosa ed eravamo riparati dentro la casetta di legno dove il mio amico Gianluca mi ospitava durante la stagione di potatura degli olivi. Io vengo da Viterbo e tutti gli inverni, prima di trasferirmi definitivamente qui, lasciavo la famiglia per venire a potare olivi sull’Isola d’Elba, dove, grazie alle temperature più miti, il periodo di potatura può essere anticipato di due o tre mesi rispetto all’entroterra laziale.
Mentre la stufa riscaldava piacevolmente la giornata e asciugava gli scarponi, io stavo navigando su Internet come facevo sempre appena avevo un po’ di tempo libero. In questo contesto e spinto dalla curiosità di vedere foto di altri potatori dalle diverse zone d’Italia e del mondo, è nata l’idea di creare un gruppo che avesse come fulcro la potatura della pianta olivo e la figura del potatore di olivi.
Il nome era semplice e conteneva tutto quello di cui avrei voluto discutere: “Potatori di Olivi”: forme e tecniche di allevamento, attrezzature, sicurezza degli operatori e olio sono gli argomenti di discussione intorno ai quali nasce questo gruppo.
Per me non è importante la differenza di forma dei vari tipi di potatura. Mi interessano i concetti presi in prestito dall’arboricoltura e applicati alla potatura dell’olivo. Se si rispettano le piante e le loro esigenze la forma di potatura resta in secondo piano e può essere decisa per tradizione, scelta aziendale o altro senza compromettere la produzione di olive o la salute degli olivi”.
Come si è arrivati a questo traguardo dei 100 mila iscritti?
“I primi utenti del gruppo sono stati amici e persone con le quali avevo già lavorato in campagna o legati alla rete di giornalismo d’inchiesta e Nonviolenza della quale faccio parte. E come prima cosa ci tengo a ringraziare molto tutti coloro che hanno seguito e partecipato alla nascita questo di mio progetto. La crescita del gruppo è stata poi costante negli anni e ogni utente ha contribuito con i suoi contenuti ad alimentare questa comunità che, anche se piena di differenti punti di vista, ha in comune un’unica grande passione: l’olivo. All’inizio era facile gestire un piccolo gruppo di amici e creare contenuti che facilmente venivano letti da tutti. Con il passare del tempo e la crescita degli iscritti, il tempo di cui ha bisogno questa “creatura” è aumentato di giorno in giorno. Oggi abbiamo raggiunto la cifra simbolica dei 100.000 utenti e questo è magnifico: dimostra quanto la cultura che gira attorno all’olivo sia sentita in Italia e nel resto del mondo e quanto persone vogliono condividere foto e aneddoti su questo argomento”.
Diamo qualche numero di questo gruppo?
“Ogni giorno ci sono più di cinquantamila visualizzazioni, si contano dalle 3000 alle 5000 reazioni, 60 nuovi ingressi e ci sono più di 40 post e 1500 commenti da leggere e controllare. Abbiamo utenti iscritti dall’Italia e da molti altri paesi del Mediterraneo, a dimostrazione che l’olivo è simbolo di unione, pace e di una cultura che va oltre le divisioni dei mercati e delle guerre.
All’inizio era un veloce passatempo gestire questo gruppo, ora ci vogliono almeno quattro ore al giorno per mantenere un ambiente tranquillo e sicuro per noi utenti e per far sì che tutti possano esprimere con educazione e rispetto, con post o nei commenti, il proprio punto di vista”.
Ci può fare un identikit di chi si iscrive a Potatori di Olivo?
“L’olivo, con la sua longevità è testimone della storia delle nostre campagne e dei nostri contadini, fa parte della nostra vita e del nostro immaginario.
Il gruppo Potatori di Olivi è fatto dalle persone che vogliono raccontare queste storie e condividere foto o ricevere informazioni su diversi temi inerenti olivo e olio. Ed è grazie a questo dare e ricevere informazioni che nascono discussioni, a volte anche animate, che rendono il gruppo vivo e utile a chi ha qualcosa di buono da dire e per chi cerca informazioni preziose.
Non è raro trovare veri e propri articoli divulgativi nei post o nei commenti dove gli utenti più appassionati e competenti cercano di spiegare cose utili per tutti. Queste persone vanno ringraziate per i loro contenuti dove spiegano con parole e belle immagini cose nuove e interessanti”.
Il nome del gruppo indica un segmento importante dell’attività in oliveto, ma declinato in tanti suoi aspetti…
“Certamente l’obiettivo è diffondere pratiche giuste per la potatura degli oliveti e delle piante di olivo, sia a scopo produttivo che ornamentale e per promuovere pratiche a basso impatto ambientale per la gestione degli oliveti da reddito, con un’attenzione particolare verso il risparmio energetico e per la salvaguardia della biosfera.
Altro argomento che mi sta particolarmente a cuore è la sicurezza degli operatori addetti alla potatura. Nel 2004 ho perso due persone che conoscevo, erano due potatori e sono morti per caduta dalla scala mentre potavano. Questo mi ha fatto riflettere e mi ha messo di fronte al fatto che anche io, arrampicato a otto o nove metri di altezza con la motosega in mano tutto il giorno, stavo rischiando la mia vita e il futuro stesso della mia famiglia. Da allora ho iniziato ad occuparmi di potatura da terra e del famoso Vaso Policonico, forma di potatura molto studiata e sperimentata che risolve molti problemi legati alla sicurezza degli operatori, va incontro alle esigenze di risparmio delle aziende e prende in considerazione la salute e le esigenze degli olivi”.
Ma in fondo, come lo spiega il successo di questo suo gruppo?
In Italia ci sono tante realtà e moltissime persone che si dilettano nella potatura dei propri olivi al di fuori del contesto professionale e spesso le tradizioni sono più seguite degli studi e delle ricerche che le varie istituzioni scientifiche hanno fatto in anni di esperimenti e prove in campo. Perché? Noi potatori di olivi siamo dei romantici. C’è però un problema: l’abitudine a vedere una forma, la sagoma degli olivi che disegnano i paesaggi nei quali viviamo, la sicurezza di sapere già come gestire la potatura, l’affetto per i parenti e amici che ci hanno insegnato a potare rendono il potatore di olivi spesso impermeabile alle innovazioni e alle novità”.
Come risolverlo?
“È importante invece capire che, a prescindere dalla forma di potatura, certe pratiche indeboliscono e a lungo andare uccidono i nostri preziosi alleati: gli olivi. Mi piacerebbe che queste informazioni siano sentite anche dagli utenti del gruppo e parlarne in maniera semplice e comprensibile è fondamentale per far sì che certe nozioni passino per uso comune, vengano fatte proprie dai potatori di olivi, dalle piccole aziende e dagli appassionati di olivicoltura.
È un bene continuare a seguire la strada dei nostri nonni e padri che tanto hanno dato alla terra e all’agricoltura italiana, ma è anche importante sapere riconoscere i nostri errori per cercare di migliorare ciò che è stato tramandato. L’approccio che le aziende hanno all’olivicoltura deve essere diverso dall’amatore hobbista, sono le aziende che devono crescere e informarsi per poter scegliere sistemi adatti ad una olivicoltura più attenta all’ambiente e al risparmio energetico, alla promozione del proprio prodotto, alla salute dei propri operatori e delle proprie piante. Per fare questo un agricoltore professionale deve informarsi e studiare, mettersi in condizioni di potere scegliere le migliori forme di allevamento e i migliori sistemi di gestione degli oliveti, devono formare gli operatori in modo che possano essere efficienti e ben remunerati, così da metterli in condizione di lavorare con passione e professionalità”.
Prossimi obiettivi?
“In futuro sarebbe bello che il gruppo possa rafforzare la sua funzione di ponte fra le diverse teorie e le pratiche legate ai vari climi, varietà, territori e tecniche di allevamento, uno spazio virtuale dove divulgare informazioni scientifiche e rispondere alle necessità degli utenti in un linguaggio semplice e diretto. Un ringraziamento particolare deve andare a tutti quei professionisti e conoscitori degli olivi che continuano a spiegare e a scrivere risposte corrette ai vari quesiti posti dai membri di Potatori di Olivi.
Molte persone si sono conosciute e incontrate tramite il gruppo e molte si frequentano anche nel contesto lavorativo. Sarebbe bello che il gruppo possa diventare anche un luogo di incontro fra chi ha bisogno di potare e chi sa fare il lavoro, fra aziende e potatori, un luogo dove i docenti qualificati possano trovare nuovi potatori interessati a crescere e migliorare o persone interessate a conoscere il mondo della potatura e dell’olivicoltura. Per offrire anche dei vantaggi pratici per gli urenti sto ancora lavorando per riuscire a creare una specie di gruppo d’acquisto dove unire domanda e offerta così da avere sconti dedicati agli utenti su attrezzature per la potatura e macchine per le varie fasi della filiera olivicola, corsi, consulenze e servizi. Le aziende che vorranno riservare un trattamento speciale per i nostri utenti potranno in qualche modo essere presenti negli spazi di discussione all’interno del gruppo Potatori di Olivi”.
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