L’IGP Sicilia spicca il volo: si va verso le 2 mila tonnellate

I dati del Servizio Certificazione evidenziano la progressione
Mercato alimentare in Italia
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Vola l’IGP Sicilia che quest’anno punta a toccare le 2 mila tonnellate. Una progressione sorprendente per una produzione che oggi vede protagonisti 1.987 olivicoltori, 185 frantoiani, 183 confezionatori e 73 intermediari. Si tratta di una platea ampia e variegata, attratta dall’ottima risposta che sta dando il mercato sia interno che estero, coinvolgendo anche le società della grande distribuzione che imbottigliano con marchio proprio.
Michele Riccobono, responsabile del Servizio Certificazione dell’Istituto regionale del vino e dell’olio (nella foto), snocciola con soddisfazione i nuovi numeri che confermano l’importante trend di crescita.
“L’IGP Sicilia – evidenzia – era partita nel primo anno, la campagna 2016/17, con una produzione di 330 tonnellate. Nel corso del tempo l’aumento di prodotto certificato è stato costante, superando le mille tonnellate nella stagione 2019/20, le 1.500 nella scorsa campagna e lasciando prevedere ora una quota di 2 mila tonnellate. Siamo infatti già a 1.445 tonnellate, con altri sei mesi utili per richiedere la certificazione e dunque con ampissimi margini di crescita”.
Ad oggi i terreni certificati sono pari a 13.772 ettari, circa il 10% dell’intera superficie olivicola regionale. Il disciplinare dell’IGP Sicilia è stato costruito per valorizzare al meglio la ricca biodiversità dell’isola: sono ammesse 28 diverse varietà locali, sebbene l’80% sia circoscritto alle tre Nocellara, al Biancolilla, alla Cerasuola, alla Giarraffa, alla Tonda Iblea e alla Moresca.
Con un’acidità inferiore allo 0,5%, 12 di perossidi come limite massimo e una presenza di polifenoli superiore a 100, l’IGP Sicilia deve caratterizzarsi anche con note aromatiche di erba, carciofo e pomodoro. In commercio spunta 0.50 centestimi in più al chilo per lo sfuso, cifre decisamente molto più alte nell’imbottigliato.

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Tags: in evidenza, Riccobono, Sicilia

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