Giunge notizia che l’ICQRF avrebbe espresso parere favorevole alla distinzione tra campagna di raccolta e campagna di commercializzazione delle olive da olio, con ciò condividendo di anticipare nel primo caso al 1° settembre l’inizio della campagna stessa (come avviene per le olive da mensa). Ed avrebbe richiesto al Ministero delle Politiche Agricole di emanare apposita circolare che è attesa nei prossimi giorni.
Si va profilando, almeno in questo caso, un epilogo a lieto fine per una questione burocratica “scatenata” dal Regolamento Ue 2017/2021, articolo 6, lettera f) che stabilisce che la campagna di commercializzazione dell’olio di oliva va “dal 1° ottobre al 30 settembre dell’anno successivo”, impedendo così, per chi molisce già a settembre – come avviene in gran parte della Sicilia – di non poter annoverare la propria produzione di questi giorni nella campagna 2022/2023.
Del problema, ripreso nei giorni scorsi da Alberto Grimelli su Teatro Naturale, si erano fatti carico già alcune associazioni di categoria che avevano chiesto di confermare dal 1° ottobre al 30 settembre dell’anno successivo l’arco temporale per la campagna di commercializzazione e di anticipare dal 1° settembre al 31 agosto dell’anno successivo, come già legiferato nel settore delle olive da tavola, quello per la campagna di raccolta. Questo permetterebbe di non avere problemi in Sicilia per le olive raccolte e molite nel mese di settembre. Dunque si resta in fiduciosa attesa che il Ministeroesca presto con una circolare apposita che chiarisce la differenza tra campagna di commercializzazione e campagna di raccolta.
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