Le scorte di olio extravergine? Concentrate al centro-nord

L'industria olearia fa il pieno di approvvigionamenti
Economia
Views: 2K

L’approvvigionamento delle grandi industrie stravolge la geografia olearia italiana, ponendo oggi cinque province del centro-nord addirittura davanti a quella della Bat (Barletta, Andria, Trani) per quantitativi di extravergine accantonati. La stessa provincia di Bari mantiene a fatica il primato, in uno scenario del mercato oleario italiano in cui le scorte stanno progressivamente riducendosi a livelli che raramente si erano registrati in passato.

Dal puntuale report dell’Istituto repressione frodi sull’olio presente in Italia, emerge che nei serbatoi del Belpaese oggi sono stoccate circa 200 mila tonnellate di olio, un quarto in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (quando erano 267 mila): 144 mila tonnellate sono di extravergine, di cui quello italiano pari a 61 mila tonnellate (quasi la metà rispetto a quello detenuto al 31 luglio dello scorso anno). Supera di poco le 50 mila tonnellate l’olio più scadente – tra lampante, raffinato e di sansa – che però sta ottenendo quotazioni davvero importanti, come evidenziato su Olivo News dalle puntuali quotazioni dell’Ufficio Economico dell’Associazione Interregionale Produttori Olivicoli (che settimanalmente ci offre una panoramica dei mercati nazionale ed esteri).

Malgrado l’aumento dei prezzi (si viaggia ai 9 euro chilo all’ingrosso per l’extravergine italiano), le vendite sono state sostenute, tenuto conto che in un mese (dal 30 giugno al 31 luglio) le scorte si sono ridotte di oltre 32 mila tonnellate, il livello più alto degli ultimi mesi.

Venendo alla curiosità in premessa, troviamo che di olio extravergine, eccezion fatta per Bari (oltre 20 mila tonnellate in cascina), le scorte maggiori sono nel centro-nord Italia con Perugia (16.443 tonnellate), Siena (12.911), Firenze (10.485), Lucca (7.062) e Imperia (6.934) che sovrastano la Bat (6.898) e tutte le altre province del sud, in particolare quelle a maggiore vocazione olivicola, vale a dire le altre pugliesi, le calabresi e le siciliane.

Guardando al biologico, sono 27 mila le tonnellate ancora a disposizione nei serbatoi italiani, ma meno della metà (44%) prodotto nel Paese. Poco meno di 10 milioni di litri gli oli certificati Dop e Igp in giacenza, il 70% dei quali appannaggio di Dop Terra di Bari, Igp Toscano, Dop Val di Mazara e Igp Sicilia.

Per leggere il report completo, corredato di tutte le tabelle disponibili, clicca qui.

Tags: Frantoio Italia, in evidenza

Potrebbe piacerti anche

Lavori estivi nell’oliveto: la potatura verde o rimonda
I nuovi chiarimenti ministeriali sull’ammodernamento frantoi

Author

Potresti leggere