Definiti dalla Puglia i criteri e le modalità per la concessione del sostegno pubblico su chi effettuerà investimento per l’ammodernamento dei frantoi oleari. Manca, come ricorda Confagricoltura, il bando ufficiale, non si sa se in attesa dell’autorizzazione di Bruxelles ad aumentare la quota di contribuzione pubblica dal 50 al 65% e fino all’80% in caso di giovane imprenditore (c’è chi sostiene che la Puglia manterrà comunque il sostegno al 50% per ampliare la platea dei beneficiari). Ma chi è interessato ad avvalersi di questa opportunità rispetto alla quale vi sono oltre 27 milioni di risorse a disposizione, già può stilare una bozza della propria domanda. Andando a verificare – con la delibera di Giunta regionale n.390 del 27 aprile scorso – quali sono i criteri di selezione per raggiungere il punteggio più alto in graduatoria.
Innanzitutto, va detto che il contributo pubblico è concesso se l’investimento previsto dal progetto è superiore agli 80 mila euro e concorre fino ad una spesa massima di 1,5 milioni. Gli interventi ammissibili sono quelli previsti nel Decreto ministeriale e dunque la sostituzione o l’ammodernamento degli impianti di lavorazione, stoccaggio e confezionamento dell’olio extravergine di oliva e dei relativi sottoprodotti o reflui di lavorazione al fine di migliorare la performance ambientale soprattutto nella fase di produzione e gestione di sanse ed acque di vegetazione. Sono altresì ammissibili, per una percentuale massima pari al 20% dell’importo totale dell’intervento, le spese sostenute per l’ammodernamento o l’ampliamento di fabbricati nella misura strettamente necessaria all’introduzione di nuovi impianti e tecnologie e nel rispetto del principio DNSH (acronimo che sta per Do No Significant Harm, e cioè non creare danni significativi all’ambiente). Ammesse, in piccola parte, le spese generali su compensi per consulenze di professionisti sulle opere edili, sui macchinari, in materia di sostenibilità ambientale ed economica.
Tra i criteri di selezione, un ruolo importante lo gioca la localizzazione, in particolare se l’investimento è in area Xylella (15 punti) e magari in zone rurali, svantaggiate o protette (altri 5 punti). Sono assegnati 10 punti, invece, per gli interventi finalizzati al miglioramento della sostenibilità ambientale dell’azienda (nuovi acquisti di tecnologie da applicare al frantoio o da destinare alla valorizzazione dei sottoprodotti – la Tipologia B), per l’aumento della capacità di trasformazione in olio, per il possesso di certificazioni di produzione biologica, ma anche di certificazioni di processo/prodotto ambientale o energetico, per l’adesione a regimi di qualità (Dop o Igp), nonché nel caso in cui il progetto era stato ritenuto ammissibile ma non finanziato nei bandi del Psr. Infine, 5 punti sono concessi per altri tipi di certificazioni di processo o prodotto o nel caso in cui non sia necessario ampliare l’opificio.
La scadenza di presentazione delle domande è fissata al 30 giugno, ma è probabile che con l’emissione del bando sarà prorogata.
Ammodernamento frantoi: già definiti in Puglia criteri e modalità
In attesa dell'emanazione del bando, ecco come saranno definiti i punteggi
Economia
Views: 3K
Per rimanere sempre aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter qui!