L’olio extravergine di oliva è l’unico olio commestibile in cui si trova l’oleocantale, uno dei polifenoli che la ricerca ha associato ad impatti benefici sullo sviluppo di malattie neurodegenerative, oncologiche e di altre condizioni infiammatorie croniche. L’oleocantale è omologo all’ibuprofene, un farmaco antinfiammatorio non steroideo che allevia il dolore, la febbre e l’infiammazione. A scoprirlo fu Gary Beauchamp (nella foto), o meglio a capirne l’importanza di questa molecola originariamente nota come aglicone ligstroside decarbometossi-dialdeide. Dopo aver assaggiato un olio extravergine di oliva locale prodotto dall’azienda agricola di un partecipante alla conferenza del 1999 in Sicilia, Beauchamp notò che la sensazione di bruciore che avvertiva nell’orofaringe, ovvero nella parte posteriore della gola, era la stessa provocata dall’ingestione di ibuprofene in forma liquida (il bruciore significava per lui il sapore piccante che avvertiva). Precedenti ricerche avevano evidenziato che l’uso a lungo termine dell’ibuprofene comporta una ridotta incidenza di cancro e malattie neurodegenerative.
Beauchamp si chiese subito se questa stessa sensazione di bruciore indicasse un agente antinfiammatorio naturale presente nell’olio extravergine di oliva e se questo aiutasse a spiegare i ben noti benefici per la salute della dieta mediterranea. E gli ci volle poco, insieme al suo gruppo di ricerca, a capire che l’oleocantale aveva proprietà antinfiammatorie anche più potenti dell’ibuprofene. Numeri alla mano, la concentrazione di oleocantale nell’olio extravergine di oliva è compresa tra circa 284 e 711 milligrammi per chilogrammo. Si stima che le popolazioni tipiche del Mediterraneo consumino dai 25 ai 30 millilitri di olio extravergine di oliva al giorno, il che significa che il consumo giornaliero di oleocantale sarebbe compreso tra 6,5 e 19,6 milligrammi. In confronto, 10 milligrammi di oleocantale sono considerati poco meno di una dose di ibuprofene.
L’attività antinfiammatoria dell’oleocantale deriva dalla sua capacità di inibire un enzima chiamato cicloossigenasi, che forma sostanze chiamate prostanoidi. La formazione di queste molecole di segnalazione provoca l’infiammazione. Di conseguenza, il consumo di olio extravergine di oliva ad alto contenuto di oleocantale è stato associato a impatti positivi su una serie di malattie croniche legate all’infiammazione.
Oleocantale e malattie neurodegenerative – A causa della ben nota associazione dell’ibuprofene con gli effetti benefici sui marcatori delle malattie neurodegenerative, i ricercatori erano naturalmente ansiosi di studiare il ruolo dell’oleocantale su tali patologie, in particolare sulla demenza. Numerosi studi hanno scoperto che l’oleocantale interferisce con l’aggregazione della proteina beta amiloide nel cervello, che si trova nelle persone affette da malattia di Alzheimer, il tipo più comune di demenza. È stato scoperto che i topi trattati con oleocantale per quattro settimane avevano quantità significativamente ridotte di proteina beta amiloide in diverse parti del cervello. I ricercatori hanno ipotizzato che ciò potrebbe essere dovuto alla capacità dell’oleocantale di aumentare l’espressione di due proteine (glicoproteina P e LRP1) che eliminano la proteina beta amiloide dalla barriera ematoencefalica. In uno studio separato, i ricercatori hanno scoperto che l’oleocantale induce anche effetti antiossidanti nel cervello, che hanno portato alla diminuzione di una citochina nota per contribuire alla neuroinfiammazione.
Oleocantale e trattamento del cancro – Esiste un crescente numero di ricerche, inclusi molti studi in vitro, che indagano il ruolo dei composti fenolici nel rallentare la diffusione del cancro, e si ritiene che l’oleocantale svolga un ruolo di primo piano. La COX2, un enzima cicloossigenasi, è implicato nello sviluppo e nella diffusione di diversi tipi di cancro sia negli studi sull’uomo che sugli animali. La capacità dell’oleocantale di ridurre l’intensità di questo enzima cicloossigenasi ha reso il composto fenolico un argomento di interesse tra tutti i tipi di ricercatori sul cancro.
Dal 2020, il National Cancer Institute degli Stati Uniti ha identificato l’oleocantale come un potenziale nutraceutico nella lotta contro il cancro, in particolare quello al seno.
Uno studio del 2021 dell’Università della Louisiana-Monroe ha scoperto che l’oleocantale può essere efficace come parte di una terapia mirata per i pazienti con cancro al seno triplo negativo ( TNBC).
A seguire, uno studio del 2022 pubblicato da ricercatori greci ha evidenziato che i pazienti affetti da leucemia che consumavano oleocantale e oleaceina hanno registrato una diminuzione della produzione di globuli bianchi attraverso un processo noto come apoptosi, un meccanismo di morte cellulare che può uccidere le cellule tumorali.
Oleocantale e malattie cardiometaboliche – Mentre l’oleocantale è stato principalmente associato ad effetti benefici sul cancro e sulle malattie neurodegenerative, una nuova ricerca suggerisce che il polifenolo migliora anche la salute delle persone che soffrono di malattie cardiometaboliche croniche, tra cui obesità e diabete.
Uno studio del 2023 pubblicato da ricercatori spagnoli ha scoperto che il consumo di olio extravergine di oliva ricco di oleocantale e oleaceina aumenta le difese antiossidanti del sangue e diminuisce lo stress ossidativo e i parametri infiammatori.
È opinione diffusa che lo stress ossidativo preceda lo sviluppo dell’infiammazione, che è correlata alla resistenza all’insulina. La ricerca ha dimostrato che il consumo di olio extravergine di oliva ricco dei due polifenoli può prevenire lo sviluppo del diabete.
Altri benefici per la salute associati all’oleocantale – A causa delle marcate somiglianze dell’oleocantale con l’ibuprofene, i ricercatori stanno studiando il potenziale della molecola per mitigare una serie di malattie trattate dal farmaco. Nel 2019, un totale di 546 milioni di persone in tutto il mondo convivono con l’artrosi o l’artrite reumatoide. Entrambe le condizioni sono aggravate dalla produzione di citochine proinfiammatorie che aumentano la produzione di ossido nitrico e prostaglandine e sintetizzano gli enzimi che degradano la cartilagine delle articolazioni.
Diversi studi hanno scoperto che attraverso l’inibizione della cicloossigenasi, l’oleocantale attenua i sintomi associati all’infiammazione delle citochine e riduce la produzione di ossido nitrico e prostaglandine. Di conseguenza, l’oleocantale è stato considerato un trattamento potenzialmente efficace contro entrambi i tipi di artrite.
Altre ricerche condotte in Spagna hanno scoperto che il consumo di olio extra vergine di oliva ricco di polifenoli, incluso l’oleocantale, può anche aiutare a guarire la pelle danneggiata: lo studio del 2023 ha dimostrato che il consumo di oleocantale aiuta a stimolare la produzione di fibroblasti. I fibroblasti sono le cellule della pelle responsabili della rigenerazione e della riparazione della pelle danneggiata.
Tratto da Olive Oil Times
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