Danni a radici e foglie dell’olivo da nuovi parassiti emergenti

Le modifiche climatiche variano i comportamenti degli insetti
AIPO
Views: 2K

di

L’agro-ecosistema dell’oliveto è influenzato dal clima e dai suoi cambiamenti, tanto che gli aumenti delle temperature di questi ultimi anni stanno variando i comportamenti degli insetti presenti, modificando pure i rapporti tra quelli fitofagi e quelli che sono i loro competitori o antagonisti naturali.

Modifiche climatiche che, in sempre più areali, hanno portato le piante d’olivo a subire aggressività importanti anche da parassiti sinora considerati di minore importanza, come l’oziorrinco e il maggiolino, due coleotteri che arrecano danni alle radici quando sono allo stadio larvale e alle foglie quando sono adulti. Le larve di questi due insetti sono simili, vivono nel terreno, dove svolgono il loro sviluppo sino a divenire adulti, nutrendosi delle radici.

Le piante d’olivo attaccate mostrano deperimenti, scarso sviluppo, appassimenti durante l’estate e caduta anticipata delle foglie in primavera. In piante ben sviluppate, questi sintomi si notano poco, mentre sono più evidenti in quelle giovani, dato che il loro apparato radicale non è ancora ben sviluppato e, mancando una consistente corteccia, sono più vulnerabili.

Le azioni a contrasto di queste larve possono essere agronomiche, attuate con lavorazioni al terreno durante il periodo invernale a 20 – 25 cm di profondità, così da portare in superficie le larve. Buoni risultati si ottengono con l’impiego di nematodi entomoparassiti, appartenenti ai generi Heterorhabditis bacteriophora. Questi sono dei piccolissimi organismi, delle larve vermiformi, naturalmente presenti nell’ambiente naturale, che vivono a spese di altre larve d’insetti. Le larve di nematodi Heterorhabditis bacteriophora sono portate nel terreno unite a substrati o sostanze inerti, penetrano all’interno di altre larve, dell’oziorrinco o del maggiolino, attraverso i lori orifizi, lì vi secernono delle sostanze tossiche, vi si riproducono e, in breve tempo, portano la larva ospitante alla morte. Una volta esaurito l’organismo custodente, le larve di Heterorhabditis bacteriophora lo abbandonano e si disperdono alla ricerca di altre larve da contagiare.
È indispensabile che nel suolo vi sia presenza di umidità, le larve di questi nematodi, infatti, si muovono e si spostano grazie alla presenza di un velo di liquido avvolgente le particelle del terreno.

Il modo di distribuzione dei prodotti contenenti le larve di Heterorhabditis bacteriophora può avvenire alla ripresa vegetativa, da marzo ad aprile, quando le temperature del terreno si sono stabilizzate sui 13-15°C., andando a colpire le larve appena “uscite” dalla stagione fredda e prima che s’impupino.

I preparati commerciali vanno sciolti in acqua e distribuiti al terreno in precedenza smosso in superficie e leggermente bagnato.
Solitamente un unico intervento negli oliveti particolarmente infestati non risolve il problema perciò, andrebbe perciò ripetuto tra settembre e ottobre, quando nel terreno è ancora elevata la presenza di larve dei due coleotteri e le condizioni termiche permettono ai nematodi di fare più cicli e infettare un maggior numero larve fitofaghe. L’impiego dei nematodi entomopatogeni è sicuro per l’uomo e l’ambiente.

Gli adulti di oziorrinco e maggiolino sono molto difficili da combattere, hanno massiccia struttura fisica e un’attività di alimentazione che avviene durante notturna, mentre di giorno rientrano nel terreno. Per l’oziorrinco un metodo di difesa fisico è l’utilizzo di fasce adesive o di lana di roccia da applicare attorno ai tronchi, così da non permettere la salita o la discesa degli adulti dalle piante. Altro modo è l’utilizzo di agrofarmaci a base azadiractina, un principio attivo estratto dai semi della pianta tropicale Azadirachta indica, conosciuto anche come albero di Neem, una sostanza che può essere spruzzata sia sulle foglie e sia sul terreno con azione repellente, disappetente e insetticida giacché altera lo stadio di sviluppo che precede la forma adulta. Questa sostanza attiva è ammessa in agricoltura biologica, ha azione sistemica nella pianta e, se assorbita dalle radici, è trasportata anche nella chioma.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale 
Produttori Olivicoli

Sfoglia gratuitamente l’Olivo News cliccando qui

Tags: in evidenza, maggiolino, oziorrinco

Potrebbe piacerti anche

Ecco il gene che determina i profili aromatici dell’olio
L’oleocantale dell’olio di oliva, altre conferme dei suoi benefici

Author

Potresti leggere