La notizia era nell’aria da tempo ed agli Stati generali dell’olivicoltura si è compiuto un ulteriore passo avanti: saranno verosimilmente incrementate le risorse per il bando sull’ammodernamento dei frantoi, così da accogliere più domande possibili. Ed è una importante notizia che giunge proprio nel giorno in cui la Puglia ha pubblicato la propria graduatoria da dove viene certificata in maniera clamorosa l’insufficienza dei fondi: 147 le domande pervenute, ma ad oggi ne potranno essere finanziate appena 55 per esaurimento delle risorse a disposizione (26 milioni), mancandone all’appello altri 29 milioni.
In che modo reperire le ulteriori risorse? Recuperando quelle non impegnate nel bando della meccanizzazione agricola, innanzitutto, dove a fronte degli investimenti di almeno 15 mila imprese per coprire i 400 milioni stanziati, sono pervenute appena 3 mila domande. Su questo si è dichiarato possibilista proprio agli Stati generali dell’olivicoltura il capo dipartimento del Masaf, Giuseppe Blasi, in risposta alle osservazioni presentate dal coordinatore delle Regioni sulle politiche agricole Federico Caner.
La reazione delle associazioni dei frantoiani è stata ovviamente più che positiva. Ecco, in rigoroso ordine alfabetico, le loro opinioni.
AIFO, Associazione italiana frantoiani oleari – “Le adesioni pervenute per questo bando – ha sottolineato il presidente Elia Pellegrino – confermano che quando i frantoiani sono stimolati positivamente, rispondono presente. Malgrado procedure lunghe e farraginose che hanno allungato i tempi, si è dimostrato che i temi progettuali del bando rispondevano alle reali esigenze di ammodernamento delle strutture.
Era la prima volta che ai frantoiani veniva dedicato un bando specifico e la risposta del comparto è stata significativa. La scelta di un travaso trasversale di risorse non solo tra gli Enti regionali laddove ve ne siano alcuni che non hanno impegnato tutti i fondi assegnati, ma anche tra bandi diversi del Pnrr, sarebbe coerente con quel meccanismo di premialità che dà il giusto riconoscimento alla categoria dei frantoiani che dimostra propensione agli investimenti. E dunque siamo fiduciosi che questo ulteriore indirizzo possa consolidare ancor più la centralità del ruolo dei frantoiani all’interno di una filiera che dovrà evolversi per adeguarsi alle necessità delle più moderne esigenze di mercato”.
ASSOFRANTOI – “Finalmente nell’ambito politico del settore olivicolo-oleario – ha evidenziato il presidente Paolo Mariani – viene riconosciuto il ruolo dei frantoi che sono l’elemento centrale della filiera. Una categoria per troppo tempo non considerata.
Senza dimenticare che spesso e volentieri sono proprio i frantoiani a fare da banca al settore, mettendo a disposizione logistica e depositi, anticipando i pagamenti agli olivicoltori: con la sola differenza che, diversamente dalla banca, non vengono chiesti gli interessi”.
FOA, Frantoi Oleari Associati – “Abbiamo condotto numerose battaglie – ha chiarito il presidente Elio Menta – per riammettere in graduatorie più aziende, escluse per errate interpretazioni delle norme, in particolare in Calabria, in Sicilia ed in Sardegna.
Dall’ammissibilità del finanziamento di un decanter solo se si acquistava un separatore, alla questione sull’obbligatorietà dell’Autorizzazione unica ambientale, tanto per citare due esempi, sono state numerose le questioni per le quali abbiamo fatto opposizione. Proprio per tali ragioni non possiamo che accettare di buon grado questo indirizzo ministeriale che ci aspettavamo. Perché è sacrosanto sostenere con i fondi del Pnrr quei settori vivaci che sanno ben rendicontare le somme che ricevono. Vi sarà un problema per le case costruttrici alle prese con tanti macchinari in più da realizzare, ma per questo ci sarà modo di valutare come chiedere una possibile proroga dei tempi”.