Olio di oliva: conferme sulle stime di crescita, riflessi sui prezzi

Positive aspettative dalle previsioni di una economista greca
Economia
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Nuove conferme sulle stime ottimistiche della prossima campagna olearia che dovrebbe riportate la produzione ai livelli di tre anni fa.  Arrivano questa volta da una economista greca, Dimitra Aliefs, esperta nel commercio internazionale di olio d’oliva. Nel corso di un incontro promosso ad Atene, ha offerto una dettagliata panoramica della situazione olivicola paese per paese, tra i principali produttori di olive. Eccole in sintesi.

Le stime paese per paese

Spagna
Le previsioni indicano una netta ripresa della produzione in spagna dove sono attese circa 1,4 milioni di tonnellate, poco sotto la media storica, e praticamente il doppio di quanto registrato negli ultimi due anni. Ci sono stime anche superiori, ma prudenzialmente si è ritenuto 1,4 milioni il valore di massima più realistico.

Grecia
Dopo un anno di magra, si stima nel paese ellenico una produzione tra le 280 e le 290 mila tonnellate, praticamente il doppio rispetto a quanto prodotto lo scorso anno.

Italia
L’economista, relativamente al nostro paese, prevede una riduzione rispetto ad una campagna olearia andata molto bene, specialmente in Puglia. Ma si tratta di una riduzione modesta, proprio perché le altre regioni che hanno registrato un forte calo lo scorso anno, sembrano decisamente in ripresa: ecco quindi che la stima di 280 mila tonnellate potrebbe apparire la più verosimile.

Portogallo
Come la vicina Spagna, anche il Portogallo si attende una produzione significativa: le stime parlano di 200 mila tonnellate, decisamente meglio dello scorso anno e pertanto posizionandosi come un interessante paese esportatore.

Tunisia
Anche la prossima sarà un’annata olearia interessante per la Tunisia,  sostiene l’economista greca, pur nel rischio di uno stress  delle piante nel periodo estivo legato a caldo e siccità che potrebbe avere un impatto importante. Ad oggi, comunque le stime indicano una  resa in olio tra 260 e le 270 mila tonnellate.

Marocco
Malgrado la vicinanza con la Spagna, le stime per il Marocco risultano meno favorevoli, probabilmente per la siccità. Si tratta dell’unico paese per il quale non sono state fornire stime, dunque certamente inferiori alle 150 mila tonnellate.

Turchia
Buone le indicazioni anche dalla Turchia dove le attese indicano una produzione olearia che oscilla tra le 250 e le 270 mila tonnellate. Vi sono anche previsioni largamente più ottimistiche, ma la prudenza è d’obbligo.

Produzione mondiale e riflesso sui prezzi

Dalle previsioni sopraindicate, si prevede che la produzione globale complessiva per la campagna 2024/25 toccherà i 3,2 milioni di tonnellate, dunque come detto un ritorno alle medie storiche. Questo previsto aumento dell’offerta, ha spiegato l’economista greca, eserciterà probabilmente una pressione al ribasso sui prezzi. Al riguardo la stessa ha sottolineato che le attività iniziali del mercato dei futures suggeriscono una tendenza verso prezzi più bassi, con prezzi all’ingrosso che potrebbero avvicinarsi a 5 euro o leggermente inferiori al chilo entro gennaio 2025, a seconda delle condizioni meteorologiche stabili.

Riconquistare i consumatori

La prevista stabilizzazione dei prezzi all’ingrosso a circa 5 € al chilo in Grecia è considerata un livello equilibrato, che, secondo l’economista greca, garantisce rendimenti equi per gli olivicoltori, pur mantenendo l’accessibilità economica per i consumatori. Azzardando un prezzo per l’Italia al cui olio viene riconosciuto un livello migliore, si ritiene che una forchetta tra i 6 e 7 euro possa essere considerata ad oggi non irragionevole.

Tuttavia, rileva l’economista, l’industria olearia dovrà affrontare sfide nel recuperare la quota di mercato persa a causa della preferenza dei consumatori verso gli oli di semi negli ultimi due anni, durante i quali le vendite di olio d’oliva sono diminuite del 40%. Gli sforzi per rieducare i consumatori e riconquistare la loro preferenza per l’olio d’oliva richiederanno marketing e tanta pazienza.

Scorte e proiezioni future

Attualmente, le scorte globali di olio d’oliva sono basse e le dinamiche di mercato riflettono una tendenza all’esaurimento delle scorte. Nonostante la disponibilità limitata, il mercato rimane in uno stato di flusso, con una significativa attività di vendita. In sintesi, dopo due anni difficili, la campagna di commercializzazione 2024/25 fa sperare in un riequilibrio tra domanda e offerta, a un livello di prezzo inferiore.

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Tags: in evidenza, Prezzi, produzione, stime

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