Coratina e steroli, Servili: “Si è aperta una porta, ecco perché”

La decisione del Comitato tecnico del COI apre nuovi scenari
Economia
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“Si è aperta una porta, si è risolto un problema importate relativo agli oli extravergini ottenuti da Nocellara del Belice ma, al contempo, si sono messe le basi per risolvere, a breve, anche il problema degli oli extravergini di oliva monocultivar Coratina”.

Maurizio Servili

Il prof. Maurizio Servili guarda il bicchiere mezzo pieno dopo la riunione del Comitato Tecnico del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) che ha proposto di fissare ad 800 mg/kg il contenuto minimo di steroli totali, per Koroneiki e Nocellara del Belice, associando la partita di olio a documenti che ne attestino la provenienza varietale, “affrancandole” così dalla soglia dei 1.000 mg/kg, stabilita oggi per legge per considerare genuini gli oli vergini e raffinati ottenuti dal frutto dell’oliva. Una soglia che, come noto, è stata posta, più di trenta anni or sono per contrastare le frodi da aggiunta di oli di semi ad alto oleico desterolati all’olio di oliva, ma che si scontra, per quanto riguarda gli extravergini, con le caratteristiche varietali, visto che alcune cultivar di olivo tale livello minimo di steroli totali non lo raggiungono geneticamente. Come appunto, la Coratina che si attesta, in genere, su valori variabili tra i 900 ed i 950 mg/kg (ma anche la meno diffusa la Biancolilla).

L’Olivo News si era interessato al caso due settimane fa, dopo che dalla Grecia era giunta la notizia che la Koroneiki e la Nocellara del Belice avevano superato i tre anni di test previsti in laboratori accreditati dal COI. Bella notizia per la filiera olivicola-olearia ellenica (con tanto di enfasi nel rilanciare la notizia) e per alcuni produttori siciliani, ma per certi versi riduttiva per il settore oleario italiano che ha proprio nella Coratina una delle sue varietà prevalenti.

Intendiamoci, nel commercio interno è oggettivamente una questione che finora non ha creato mai problemi. Più “antipatica” la situazione per chi, come alcuni produttori e/o industrie olearie confezionatrici , commercializzano ampiamente con l’estero e si trovano ad affrontare tale ostacolo nella fase dei controlli, con la conseguenza di un rischio di deprezzamento del valore dell’olio di Coratina che poi a cascata si riflette su tutta la filiera coinvolta.

Di fatto l’articolo de L’Olivo News ha contribuito a riportare l’attenzione sul tema, stimolando a prendere consapevolezza che vi è un treno in corsa su cui è importante salire.

“Nella riunione del Comitato – chiarisce Servili – si è preso atto che per la Coratina erano stati prodotti i risultati di due annualità. Si è pertanto condivisa la scelta di effettuare un terzo anno di prove così da mettere nelle condizioni i tecnici del Comitato stesso di potersi esprimere in futuro”.

Se dunque per Koroneiki e Nocellara del Belice arriverà il nulla osta dalla riunione plenaria del COI di novembre e la soglia degli 800 mg/kg. sarà efficace a partire dalla campagna olearia 2025/2026, è verosimile pensare che lo stesso iter amministrativo lo compirà la Coratina, con un’annualità di ritardo, a valere pertanto per la campagna 2026/2027.

“Sono soddisfatto del risultato ottenuto – ha chiosato Servili – anche se, personalmente continuo a ritenere che la via maestra sarebbe stata quella abbassare il limite degli steroli totali ad 800 mg/kg per la categoria commerciale degli extravergini. Questo alla luce del fatto che i risultati della sperimentazione triennale correttamente condotta dal COI hanno dimostrato chiaramente che il limite di 1000 mg/kg per gli steroli totali, come parametro di purezza, venne fissato senza avere contezza del suo reale contenuto in alcuni importanti oli extravergini di oliva mediterranei, legato alla cultivar, maturazione del frutto e variabili agronomiche di produzione”.

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Tags: Cortina, in evidenza, Maurizio Servili, steroli

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