Olio, si rimpinguano le giacenze di Evo italiano, ridotte quelle dall’estero

Il puntuale report della Repressione frodi, nei serbatoi quasi 160 mila tonnellate
Economia
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Sono quasi 160 mila le tonnellate di olio di oliva presenti nei serbatoi italiani. La nuova campagna ha decisamente rimpinguato le scorte, in particolare per l’olio extravergine di oliva nazionale che si attesta sulle 85 mila tonnellate. Siamo in questo caso più o meno sugli stessi livelli de medesimo periodo dello scorso anno (erano 87mila), mentre non sono ancora arrivate le forniture estere, tenuto conto che l’extravergine comunitario è oggi pari a 23 mila tonnellate (contro le 29 mila dello scorso anno) e quelle extra Ue appena 2.100 contro le 7300 dello stesso periodo del 2023.

Inferiori anche gli oli di minore qualità – tra lampante, olio di oliva raffinato e olio di sansa di olive 41 mila tonnellate (erano 48 mila nel 2023) – fatto questo che determina complessivamente una minore presenza complessiva di oli rispetto al 30 novembre 2023 quando le tonnellate di olio erano quasi 179.000.

La fotografia è scattata dal puntale rapporto della Repressione frodi sulle giacenze riscontrate al 30 novembre negli oltre 20 mila registri telematici dell’olio, che evidenziano come la Puglia ne detenga due terzi (34%) e che la Toscana si piazza al secondo posto (16,8%), distanziando le altre due regioni a forte vocazione olivicola come Calabria e Sicilia.

Gli oli certificati sono pari a 20 milioni di litri, guidati dalla Dop Terra di Bari (quasi il 30%), seguita dall’Igp Toscano (19,2) e dalle due siciliane Igp e Val di Mazara (tra il 12 e il 13%). Tutte sotto il 3% le altre denominazioni. Pari a 21 mila tonnellate l’olio biologico, quasi tutto sfuso per il momento.

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Tags: giacenze, in evidenza, Report Italia

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