Oltre ai lepidotteri rodilegno che abbiamo già discusso, altri parassiti del legno, come funghi e insetti possono causare danni agli olivi. È importante sapere chi può rappresentare una minaccia e come gestirla dal punto di vista fitosanitario. Prendiamo in esame i primi tre casi.
Funghi lignivori
Una serie di funghi lignivori si nutre del legno d’olivo e ne causano la carie. Tra questi troviamo i generi Fomes, Ganoderma, Phellinus, Polyporus e Stereum; s’insediano su piante già di per sé debilitate, penetrano attraverso ferite causate da potature, danni meccanici o grandinate. Una volta entrati, questi funghi producono enzimi che attaccano e rompono i componenti del legno, che sono principalmente la lignina e la cellulosa.
Per fare questo i funghi secernono enzimi ligninolitici e cellulolitici, che sono in grado di degradare la lignina e la cellulosa. Gli enzimi ligninolitici decompongono la lignina, formata da più sostanze fenoliche, in singoli composti, che diventano assimilabili da parte dei funghi e li utilizzano per la loro crescita e sviluppa. Gli enzimi cellulolitici scompongono, invece, la cellulosa, formata da lunghe catene di glucosio, in zuccheri semplici, che diventano una fonte di nutrimento per i funghi patogeni.
Se negli oliveti è presente la carie dell’olivo il tronco o i rami della piante colpite vanno medicati: gennaio e febbraio sono i mesi ideali per attuare questo risanamento, rimuovendo la parte infetta, operazione chiamato “slupatura”. A fine lavoro, le pareti della cavità devono essere lisce e inclinate per evitare ristagni d’acqua.
Conclusa l’operazione di pulizia, è necessaria una disinfezione generale utilizzando fungicidi a base di rame, come la poltiglia bordolese o l’ossicloruro di rame.
Insetti xilofagi
Gli insetti xilofagi si nutrono di legno, scavano gallerie nel tronco, nelle branche e nei rami degli alberi e lì completano il loro ciclo biologico. Questo comportamento provoca una riduzione del flusso linfatico, compromettendo la salute e la produttività della pianta.
La femmina depone le uova sulla superficie legnosa o entro il legno stesso e le larve nate si nutrono del legno, crescendo fino a diventare adulte e sfarfallare. Queste larve possiedono una flora batterica che produce cellulasi, un enzima capace di trasformare la cellulosa in glucosio, fornendo l’energia necessaria per la loro crescita. Oltre alla cellulosa, le larve xilofaghe affrontano anche la lignina avvalendosi di altri enzimi specifici, chiamati ligninasi, prodotti sia dalle larve stesse che dalla flora batterica associata.
Il danno principale è causato dalle gallerie scavate dalle larve durante il loro sviluppo. Il ciclo vitale di un insetto xilofago può durare diversi anni, e più generazioni dello stesso insetto, così come specie diverse, possono insediarsi nello stesso legno.
Moscerino suggiscorza dell’olivo
Tra i primi insetti parassiti troviamo un dittero, il Moscerino suggiscorza dell’olivo (Resseliella oleisuga), particolarmente dannoso in quanto le sue larve si nutrono del cambio e dello strato interno della corteccia dell’olivo, causando danni ai rametti e alle branchette. I sintomi dell’infestazione si manifestano con depressioni brunastre sulla corteccia, di 1-3 cm², che gradualmente disseccano e sotto mostrano delle galleria superficiali scavate dalle larve, che vivono e operano in gruppi. Se la galleria avvolge interamente il rametto, questo si secca insieme alla parte che sta sopra. A questa infestazione potrebbe anche seguire infezioni del legno da parte di funghi del genere Libertella (Xylariales Diatrypaceae), che causano ulteriori disseccamenti. I funghi Libertella sono lignicoli, il che significa che attaccano e colonizzano il legno delle piante e, sebbene non causino la carie del legno come i funghi lignivori, provocano infezioni e necrosi nei tessuti legnosi, portando spesso al disseccamento e alla rottura dei rami, specialmente nel periodo invernale. La lotta chimica è complessa a causa della mancanza di insetticidi specifici e della difficoltà di raggiungere le larve sotto la corteccia.
Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli