di Andea Braga – Francesca Gambin
Negli ultimi anni, la comunicazione legata all’olio extra vergine di oliva ha vissuto una trasformazione profonda.
Sempre più spesso, navigando online, ci si imbatte in inserzioni, siti aziendali ed e-commerce che non si limitano a vendere una bottiglia, ma costruiscono attorno ad essa un racconto fatto di scienza, emozione e identità territoriale.
Non si tratta di un caso isolato, ma di un vero e proprio trend globale: l’olio extra vergine di oliva di fascia premium e super premium è diventato protagonista di campagne digitali che combinano marketing e divulgazione culturale.
Dalle etichette con QR code interattivi che aprono schede analitiche e video dal frantoio, ai social network dove le aziende raccontano cultivar e terroir con immagini suggestive, fino agli e-commerce gourmet che propongono oli numerati e certificati da analisi fenoliche, il linguaggio è cambiato.
La promozione non si riduce più a slogan o spot televisivi, ma si muove su un piano diverso, quello della conoscenza, della formazione e dell’esperienza sensoriale. Questi oli super premium non sono semplici condimenti, ma simboli di un lusso quotidiano, che unisce gusto, salute e identità territoriale. La loro promozione online è ricca di dettagli, narrazioni, contenuti tecnici e sensoriali che trasformano l’atto dell’acquisto in un’esperienza formativa. È una comunicazione che non persuade, ma accompagna; non impone, ma svela.
La differenza rispetto alla pubblicità tradizionale è profonda. Mentre gli spot televisivi puntano su emozioni immediate e slogan accattivanti, la promozione digitale di questi oli si muove su un piano più sofisticato, quello della conoscenza. Immagini suggestive, schede analitiche, storytelling delle cultivar e dei metodi di estrazione diventano strumenti di divulgazione.

La qualità di questi oli nasce nei campi, dove la precisione agronomica guida ogni gesto, dall’uso di compost organici nella fertilizzazione, alla potatura, alla raccolta anticipata al momento dell’invaiatura, all’irrigazione a goccia.
In alcuni casi, l’autenticità varietale è certificata da analisi genetiche, offrendo una trasparenza mai vista prima.
In frantoio, la tecnologia diventa valore del prodotto: così la frangitura ed estrazione a freddo preservano aromi e composti fenolici importanti, mentre la filtrazione calibrata, o la scelta consapevole di non filtrare, mantiene micronutrienti preziosi.

L’olio super premium diventa così un nutrimento che si fa prevenzione per la salute La comunicazione digitale valorizza tutto questo, integrando etichette narrative, packaging sostenibile, piattaforme interattive.
Ogni contenuto online diventa un invito a rallentare, a leggere, a degustare con la mente prima ancora che con il palato. Dietro ogni bottiglia, ci sono investimenti in ricerca, tecnologia, formazione di tecnici e oleologi, percorsi di internazionalizzazione che passano attraverso fiere gourmet, concorsi e canali digitali. La sinergia tra innovazione e cultura del prodotto diventa la leva che distingue il super premium dal resto del mercato.
L’olio extra vergine super premium non è solo un alimento, ma un racconto di territorio, salute e innovazione, è un lusso discreto, che entra nella quotidianità arricchendola di gusto.



















