Coldiretti conferma le stime di OlivoNews: ecco quanto olio si farà

L'analisi del nostro giornale trova ulteriori conferme: Puglia e Calabria pronte a trainare la produzione dell'olio di oliva nazionale. Criticità al centro-nord. Resta l'incognita della consegna in frantoio entro le 6 ore.
Economia
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L’analisi di Coldiretti – insieme alla sua Associazione di OP Unaprol e al Foa – Frantoi Oleari Associati che ad essa fa riferimento – conferma appieno le prime stime di OlivoNews, prevedendo una produzione nazionale di olio di oliva che dovrebbe attestarsi intorno alle 300mila tonnellate, con un +30% rispetto allo scorso anno. Si tratta, rilevano opportunamente le tre sigle, di stime iniziali, da confermare in base all’andamento climatico delle prossime settimane. Perché se arrivasse la pioggia, specialmente in Puglia come sperano gli operatori, la crescita produttiva potrebbe essere decisamente più significativa.

Bene il Sud, criticità al Centro-Nord

Confermato anche il fatto che la situazione più positiva arriva dal Mezzogiorno, dove si prevede un incremento produttivo tra il 30% e il 40% grazie alle piogge estive che hanno salvato la fioritura compromessa in primavera. Puglia e Calabria, da sole, rappresentano oltre il 60% della produzione nazionale.

Non ovunque però il quadro è roseo, evidenziano Unaprol, Coldiretti e Foa. Nel nord Italia, secondo le tre sigle, è previsto un crollo stimato del 40% a causa del maltempo. Mentre nel centro Italia la situazione è disomogenea, con cali medi del 10/15%. Nel centro-nord, come ricordato puntualmente nei bollettini olivicoli di OlivoNews il vero problema è certamente quello della mosca olearia, davvero aggressiva in queste settimane.

Le olive registrate entro 6 ore

David Granieri

Nel dare queste stime, Unaprol, Coldiretti e Foa tornano a ribadire un loro cavallo di battaglia, vale a dire l’obbligo di registrare i movimenti delle olive entro 6 ore dall’acquisto, senza interruzioni, come previsto da un decreto ministeriale. Come già ricordato da OlivoNews che ne ha pubblicato il video, il presidente di Unaprol, David Granieri, ha evidenziato come, a loro giudizio, “con questo decreto si chiude l’epoca delle olive senza nome e senza provenienza  si apre una nuova fase fondata sulla trasparenza, sulla responsabilità e sulla valorizzazione del prodotto italiano”.

Un tema, questo che, come anticipato da OlivoNews, ha visto schierate in maniera diversa le altre due Associazioni di Op come Italia Olivicola e Unapol, oltre all’altra associazione di frantoiani Aifo, che chiedono una moratoria di un anno. Nelle prossime ore è atteso un provvedimento del Ministero che chiarirà la questione.

Importante assicurare nuovi investimenti

Il presidente di Unaprol non distoglie poi lo sguardo da un altro tema di interesse per il settore. “L’aumento di produzione – ricorda infatti Granieri – non deve però distogliere dall’urgenza di investimenti in infrastrutture, ricerca e innovazione in tutte le aree del Paese. Serve implementare piani di sviluppo che garantiscano al comparto olivicolo italiano la resilienza necessaria ad affrontare le crescenti e imprevedibili sfide climatiche future. L’obiettivo rimane quello di sostenere tutti i produttori e rafforzare la posizione di eccellenza dell’olio extra vergine d’oliva italiano sui mercati globali”.

 

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Tags: in evidenza, olio di oliva, olio extravergine di oliva

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