Nuova legge sui droni in volo tra gli oliveti, ecco cosa si potrà fare

Autorizzata la sperimentazione triennale anche per la distribuzione di prodotti fitosanitari, ampliando così le opportunità. Scopriamo chi potrà farlo ed in base a quali disposizioni.
AIPO
Views: 1K

di

Con l’approvazione in Senato dell’emendamento al Disegno di Legge Semplificazioni (DDL S. 1184, XIX Legislatura), avvenuta l’8 ottobre 2025, l’Italia compie un passo decisivo verso l’agricoltura di precisione, aprendo alla sperimentazione triennale dell’irrorazione aerea tramite droni. Fino ad oggi, infatti, le norme consentivano l’uso dei droni solo per l’irrorazione di fertilizzanti (azoto, fosforo, potassi, ecc.) o corroboranti (caolino, distillato di legno, ecc.)

La misura, che dovrà ora ottenere l’approvazione definitiva della Camera dei Deputati, introduce una deroga temporanea e controllata al divieto di irrorazione aerea previsto dal D.Lgs. 150/2012, che recepisce la Direttiva 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.

Una deroga giuridicamente fondata

Le prove di irrorazione effettuate da Aipo

L’emendamento, proposto dal sen. Luca De Carlo e sostenuto da Coldiretti e Confagricoltura, consente di sperimentare l’uso dei droni per l’irrorazione di prodotti fitosanitari, la mappatura dei terreni e la concimazione di precisione. Le attività saranno limitate ai terreni agricoli e consentite solo a utilizzatori professionali debitamente formati, in conformità con il Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) e con le normative europee e nazionali sullo spazio aereo (ENAC, EASA).

La norma, di carattere sperimentale, si colloca nel pieno rispetto della Costituzione (art. 117, comma 2, lett. s) in materia di tutela dell’ambiente e sicurezza), e non presenta conflitti con le disposizioni del Codice Civile relative alla responsabilità civile (art. 2043 c.c.) e alla tutela della salute (art. 5 c.c.).

L’attuazione concreta delle operazioni sarà comunque subordinata a decreti ministeriali e linee guida tecniche che definiranno condizioni operative, protocolli di sicurezza e limiti di utilizzo.

Dalla sperimentazione alla sostenibilità

L’uso dei droni in agricoltura non è una novità assoluta. Aipo, già nel 2018, aveva anticipato questa evoluzione con una prova sperimentale su un oliveto di 1 ettaro, condotta con il supporto scientifico del prof. Nicola Mori (Università di Verona) e di Innosap, rete innovativa della Regione Veneto.

I test, eseguiti con droni equipaggiati per la distribuzione mirata di esche proteiche a base di Spinosad (Spintor Fly), hanno evidenziato risultati significativi:

  • distribuzione omogenea e precisa anche su chiome collinari;
  • assenza di deriva grazie all’effetto discendente delle eliche;
  • riduzione dell’esposizione di operatori e residenti;
  • copertura efficace con soli 5 litri di miscela per ettaro e appena 0,24 g/ha di principio attivo.

Questi dati, in linea con la letteratura scientifica internazionale, confermano la validità agronomica e ambientale della tecnologia UAV (Unmanned Aerial Vehicle) applicata alla difesa fitosanitaria.

Innovazione, sicurezza e occupazione qualificata

Il DDL mira a migliorare l’efficienza dei trattamenti agricoli anche in aree difficilmente accessibili, riducendo l’impatto ecologico e favorendo la nascita di nuove professionalità, come quella del “dronista agricolo”, operatore certificato per l’uso dei mezzi aerei a pilotaggio remoto in ambito rurale.

Il provvedimento introduce, inoltre, meccanismi di monitoraggio ambientale e fitosanitario che potranno contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo e della Strategia Farm to Fork, favorendo l’uso sostenibile dei fitofarmaci e la tracciabilità digitale dei trattamenti.

Un futuro regolato e responsabile

La sperimentazione non costituisce una liberalizzazione generalizzata dell’irrorazione aerea, ma un banco di prova regolato e scientificamente controllato. Il rispetto delle norme ENAC sullo spazio aereo, dei principi di sicurezza pubblica e delle disposizioni del Codice Civile in materia di danno e responsabilità (artt. 2043 ss. c.c.), garantisce un equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti fondamentali.

Conclusione

La sperimentazione di Aipo e l’emendamento approvato in Senato dimostrano che i droni non sono solo strumenti tecnologici, ma veri alleati dell’olivicoltura sostenibile e dell’agricoltura del futuro. In attesa dell’approvazione definitiva alla Camera dei Deputati, il provvedimento rappresenta una svolta giuridica e scientifica, capace di coniugare innovazione, sicurezza e sostenibilità nel segno della modernizzazione agricola italiana.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

Per rimanere sempre aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter qui!

Tags: droni, in evidenza, oliveto, olivicoltura

Potrebbe piacerti anche

Agrilevante, oltre 5 mila modelli in esposizione a Bari
In attesa del nuovo olio, prezzi delle olive mediamente elevati

Author

Potresti leggere