Annata di carica in Puglia, ma non da record, con la campagna olearia 2025-2026 che conferma le attese solo in parte, perché alla “scarica” 2024-2025 il settore registra una crescita del 40% delle quantità, segnale di una ripresa vigorosa anche se diseguale, ma rispetto al 2023-2024 la produzione regionale scende del 10-15%. Questo quanto emerge da un’analisi congiunta di Coldiretti Puglia, Unaprol e PugliaOLive: lo scenario appare fortemente disomogeneo tra le diverse aree della Puglia, con le aziende agricole dotate di sistemi irrigui che sono riuscite a preservare i frutti dopo l’allegagione, mentre in assenza di irrigazione si è verificata un’importante cascola post allegagione, con conseguente perdita di prodotto.
In provincia di Foggia, gli oliveti ad alta densità presenti nelle aree di Borgo Incoronata, Apricena, Cerignola e nel subappennino dauno hanno subito perdite dovute alle gelate primaverili – segnala Coldiretti Puglia – che hanno compromesso parte della produzione. Diversa la situazione sul Gargano, dove i monitoraggi indicano modesti cali di produzione, ma con un aumento medio del 50-60% rispetto alla scorsa campagna.
Più critica, invece, la situazione nella zona di Bari sud, tra Palo del Colle, Grumo e Toritto, colpita da una violenta grandinata il 30 agosto 2025 che ha causato la perdita del 40-45% del prodotto sulle piante in un’area di circa 7 chilometri quadrati, compromettendo in parte il potenziale produttivo del territorio. Nel nord Barese si prospetta una buona campagna olearia sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo – stima Coldiretti Puglia – anche se non verranno raggiunti i livelli record della stagione 2023/2024. L’andamento climatico dell’estate 2025 ha inciso in modo decisivo sull’esito produttivo. Da un lato, le alte temperature e la prolungata afa hanno fatto lievitare i costi di produzione, costringendo gli olivicoltori a un’irrigazione costante per salvaguardare le piante. Dall’altro, il caldo torrido di luglio e agosto ha avuto un effetto positivo sul fronte fitosanitario, bloccando la proliferazione della mosca olearia e garantendo drupe sane e ben formate.
Nel complesso, le stime indicano una produzione superiore al 50% rispetto allo scorso anno, un risultato che conferma la tenuta del comparto e la buona qualità delle olive destinate alla molitura nei frantoi del territorio.

Anche nelle province di Taranto e Brindisi la Xylella incide ormai sulle quantità raccolte rispetto alle medie storiche – denuncia Coldiretti Puglia – ma a Brindisi si stima un +15% di olive raccolte in un’annata di carica, mentre a Taranto si raggiungerà il 25%, perché a macchia di leopardo si registrano attacchi di mosca olearia.
Intanto, Consorzi Agrari d’Italia (CAI), con sede a Palo del Colle, ha chiuso con risultati record la campagna 2024/2025 di liquidazione delle olive conferite dai soci di PugliaOlive, confermando la forza del modello cooperativo nel valorizzare la produzione olivicola locale. Le olive biologiche hanno raggiunto saldi fino a 230 euro al quintale, mentre le convenzionali hanno toccato 200 euro al quintale. Un risultato frutto della collaborazione tra CAI e PugliaOlive, che ha consentito di rafforzare la presenza dell’olio extravergine pugliese sui mercati e di garantire ai produttori una remunerazione più equa e sostenibile rispetto alla vendita ai privati.
“La sede di Palo del Colle è un punto di riferimento strategico per la filiera olivicola e olearia,” sottolinea Gianluca Lelli, AD di CAI, mentre Savino Muraglia, presidente di PugliaOlive, evidenzia che “la cooperazione, quando è gestita con serietà e trasparenza, è la via più efficace per valorizzare il lavoro degli agricoltori e dare valore al territorio.”
L’olivo in Puglia, come noto, è presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con la coltivazione dell’olivo che è la più estesa del territorio regionale (64% della superficie agricola utilizzata) ed interessa ben 148.127 aziende (43% del totale) che producono tra l’altro 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia. L’olivicoltura pugliese è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia – conclude Coldiretti Puglia – con 60 milioni di olivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva.



















