La Commissione Europea ha pubblicato il suo ultimo rapporto sulle prospettive agricole, in cui si precisa che la produzione di olio d’oliva nel territorio comunitario dovrebbe riprendersi nella campagna 2024/25 raggiungendo le 2 milioni di tonnellate (+32%).
Nel suo rapporto, Bruxelles sottolinea che questo aumento è trainato dalla ripresa della produzione in Spagna – fino a circa 1,3 milioni di tonnellate, +50% – ma anche in Grecia e Portogallo. Al contrario, ritiene che l‘Italia potrebbe avrà una produzione inferiore rispetto alla campagna 2023/24, dopo le ondate di siccità e di caldo registrate nel sud del Paese.
“Complessivamente, la produzione di olio d’oliva nell’UE dovrebbe raggiungere i 2 milioni di tonnellate (+32%), il che potrebbe implicare un calo dei prezzi, guidando gradualmente una ripresa dei consumi (+7%)”, precisa l’Esecutivo comunitario.
Con l’aumento della disponibilità e il calo dei prezzi, si stima che le esportazioni dell’UE aumenteranno nel 2024/25 (+10%) e contribuiranno a ricostituire le principali destinazioni di esportazione. Allo stesso tempo, si prevede che le importazioni diminuiranno (-7%), ma questo effetto potrebbe essere mitigato se si confermassero raccolti più grandi in Tunisia e Turchia, dati i loro prezzi competitivi.
Secondo la Commissione, la principale incertezza per il 2024/25 “riguarda la rapidità con cui i prezzi si adatteranno a una maggiore disponibilità e il modo in cui i consumatori reagiranno dopo aver cambiato abitudini di consumo a causa dei prezzi elevati. Questa situazione potrebbe far sì che le scorte finali della campagna raggiungano le 601.000 tonnellate”.
Prezzi a livelli molto alti
D’altra parte, il rapporto di Bruxelles specifica che i prezzi dell’olio d’oliva hanno raggiunto livelli senza precedenti nella campagna 2023/24, dopo due campagne con una produzione di olio d’oliva storicamente bassa nell’UE.
I volumi di esportazione tra ottobre 2023 e luglio 2024 sono stati inferiori dell’1,3% rispetto al 2022/23 e del 26% rispetto al 2021/22. In valore, Bruxelles indica un panorama molto diverso, con incrementi rispettivamente del 54% e del 56%. Al termine della campagna 2023/24, le esportazioni potrebbero raggiungere volumi bassi, simili a quelli della stagione precedente (590.000 t).
Al contrario, le importazioni dell’UE sono cresciute del 30% tra ottobre 2023 e luglio 2024, con incrementi da parte dei principali fornitori – Tunisia (+62%) e Turchia (+14%) -, ma attirando anche volumi da altre origini come Egitto, Siria e Argentina.
Tenendo conto dei prezzi elevati, ritiene che il consumo nell’UE diminuirà leggermente (-1%) rispetto al livello della campagna 2022/23 e del 22% al di sotto del 2021/22.