Un team di ricercatori dell’IMDEA Food Insitute di Madrid, del Segura Centre for Soil Science and Applied Biology di Murcia e dell’Università di Padova ha dimostrato che il consumo di idrossitirosolo, un composto fenolico presente nell’olio extravergine di oliva, può contribuire alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Pubblicato sulla rivista Molecular Nutrition & Food Research, lo studio analizza l’impatto di questo composto sull’espressione genetica, evidenziandone l’effetto sulla modulazione dei microRNA, piccole molecole che regolano l’attività genica e sono coinvolte in processi chiave per la salute cardiovascolare.
Riduzione del colesterolo ossidato
e protezione arteriosa
I risultati della ricerca – come pubblicato dal giornale spagnolo Oleo – rivelano che l’integrazione con 25 mg di idrossitirosolo al giorno per una settimana riduce l’ossidazione del colesterolo LDL , noto come “colesterolo cattivo”. Questo meccanismo potrebbe svolgere un ruolo cruciale nella prevenzione dell’aterosclerosi, una malattia caratterizzata dall’accumulo di grasso nelle arterie, che ne provoca l’indurimento e aumenta il rischio di infarto o ictus.
Gli scienziati hanno anche scoperto che l’idrossitirosolo modula l’espressione di alcuni geni attraverso gli esosomi, nanovescicole che circolano nel plasma e trasportano informazioni genetiche. Questa scoperta suggerisce che il consumo di olio extravergine di oliva può indurre cambiamenti epigenetici benefici e migliorare i meccanismi di difesa dell’organismo contro le malattie cardiovascolari.
Verso la nutrizione di precisione
Secondo i ricercatori Alberto Dávalos (IMDEA Food), Juan Carlos Espín (CEBAS-CSIC) e Francesco Visioli (Università di Padova), “questo studio offre una visione più dettagliata dei meccanismi molecolari che spiegano gli effetti positivi dell’extravergine dell’oliva sulla salute. La modulazione dell’epigenoma tramite idrossitirosolo apre nuove opportunità per lo sviluppo di strategie di nutrizione di precisione volte a prevenire le malattie cardiovascolari”.
Inoltre, lo studio ha identificato cambiamenti nell’espressione dei miRNA associati non solo alla salute cardiovascolare, ma anche a processi oncologici . Questi risultati potrebbero aprire la strada a future ricerche sull’impatto dell’idrossitirosolo sulla prevenzione del cancro e di altre malattie croniche.