È una bellissima foto quella postata da Giovanni Melcarne che ritrae una pianta secolare di Ogliarola salentina innestata da Leccino prima di essere colpita da Xylella. L’innesto è stato effettuato tre anni fa, i risultati di oggi restituiscono l’immagine di un olivo con un ricco apparato fogliare e di grande vigoria, rispetto al quale solo un occhio esperto può riconoscere la differenza varietale.
Anche sotto il profilo produttivo la risposta è stata molto positiva, malgrado Melcarne, agronomo e produttore simbolo di una terra che non vuole arrendersi al declino dell’olivicoltura, precisa: “L’innesto con Leccino ha l’obiettivo principale di salvare la pianta monumentale prima che venga colpita da Xylella e mantenere il valore paesaggistico degli olivi secolari in Puglia. Poi se dà anche produzione è tutto di guadagnato”. E nella foto qui accanto ecco il bel risultato di questa pianta!
Questa sperimentazione, seguita insieme al Cnr – Istituto per la protezione sostenibile delle piante guidato da Donato Boscia, è solo una delle tante che Melcarne ha avviato in questi anni con l’obiettivo di ottenere un miglioramento genetico dell’olivo in grado di resistere a Xylella e alle altre fitopatie. Ben 2500 le piante che ha messo a dimora tre anni fa, alla ricerca di nuove cultivar, autoctone, da incroci, da semenzali spontanei o provenienti da altre parti d’Italia e del mondo. Un certosino lavoro da parte di un imprenditore che è ormai diventato a pieno titolo un punto di riferimento per credere nella rinascita olivicola del Salento e nella salvaguardia del più grande patrimonio ambientale della Puglia.
Ecco il Leccino innestato su secolare Ogliarola salentina
Giovanni Melcarne mostra i risultati dopo tre anni
Tecnica e Ricerca
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