Associazioni dei frantoiani soddisfatte solo a metà dell’annuncio dei 100 milioni di euro stanziati per il rinnovamento degli impianti di trasformazione nel settore olivicolo-oleario. E le motivazioni sono pressoché univoche.
“Accogliamo con la giusta enfasi la notizia dello stanziamento delle risorse – hanno sottolineato all’unisono il presidente di Aifo, Elia Pellegrino, e quello di Assofrantoi, Paolo Mariani (nelle foto) – lamentando però la mancata concertazione atta a definire le reali esigenze della categoria. Nessuna delle confederazioni e delle associazioni è stata convocata per condividere le linee guida che il Ministero ha proposto alla Regioni. Confidiamo in una pronta convocazione come associazioni dei frantoiani al fine di individuare tempi e modalità attuative da condividere con i vari assessorati regionali e la conferenza Stato-Regione che ne seguirà. Il tutto anche per una valutazione sul budget disponibile, a fronte del fatto che oggi in Italia sono presenti oltre 4 mila frantoi. Certo – concludono Pellegrino e Mariani – sarebbe stato auspicabile che il decreto fosse gestito direttamente dal Ministero e non dalle Regioni essendo fondi a valere sul Pnrr”.
Non si discosta molto da queste preoccupazioni, Elia Menta, presidente del Foa (nella foto). “Decentrare alla Regioni i bandi – ha evidenziato – rischia di diventare un serio problema, perché abbiamo chiare esperienze circa la difficoltà di tali Enti nel saper spendere, e spendere bene, le risorse che hanno in dotazione. Mi auguro che si tenga ben presente tale problema e che si arrivi, se serve, a delegare l’istruttoria, anche immaginando di dare una data di scadenza univoca per tutti. Aggiungo: al pari di quanto sta accadendo per le domande di rinnovamento degli impianti olivicoli, anche per l’ammodernamento dei frantoi, le richieste di risorse saranno certamente di gran lunga superiori rispetto a quelle disponibili. È dunque importante tenere presente tale aspetto e decidere fin d’ora di mantenere comunque aperte le graduatorie, magari implementandole con ulteriori risorse tra Psr o stesso Pnrr, così da accogliere più richieste possibili e consentire a tutti i frantoiani di poter effettuare investimenti sia per migliorare l’attività produttiva, sia per una maggiore impronta ecologica che ne consegue grazie alle nuove innovazioni tecnologiche presenti sul mercato”.