Due osservazioni da Bruxelles – una di natura storico-sociale, l’altra sugli aspetti organolettici – hanno ritardato l’autorizzazione finale all’Igp Olio Campania che dovrebbe essere comunque ufficializzata dalla stessa Unione europea entro fine ottobre. Così almeno confida Antonio Casazza (nella foto), vicepresidente del Comitato promotore, alla guida di Confagricoltura Benevento e capo della sezione regionale olivicola della medesima confederazione.
“Più che osservazioni – chiarisce Casazza – si trattavano di due lievi rilievi a cui abbiamo risposto puntualmente ed in maniera esaustiva tanto che le nostre contro-osservazioni sono state subito accolte. Ora confidiamo nel buonsenso. Se entro ottobre, come auspichiamo, arrivasse l’autorizzazione, potremmo già con questa campagna imbottigliare a marchio Igp. Non si è ancora costituito, è vero, ancora il Consorzio di Tutela, ma la Regione Campania potrà surrogare con proprie determinazioni, permettendo ai produttori di poter certificare, tenuto conto tra l’altro che già molti producono olio avvalendosi di varietà, procedimenti e metodologie previsti nel disciplinare Igp.
La nuova certificazione per l’olio della regione punta a collocarsi nel mercato come prodotto di alta qualità, capace di intercettare i gusti ed il consenso di un più alto numero di consumatori. Il Comitato promotore, partito nel 2015 con appena 15 soci fondatori – tra cui lo stesso Casazza – oggi conta oltre 250 aderenti.
“L’Igp Olio Campania – continua Casazza – non sostituirà le Dop presenti, ma arricchisce piuttosto il ventaglio di prodotti certificati dell’olivicoltura regionale, consentendo di aumentarne visibilità e distintività e contribuendo a valorizzare anche le aree interne, come quella del Beneventano. Ad oggi potrebbe essere certificabile Igp dal 15 al 20% della produzione olivicola regionale: numeri importanti che possono consentire piena riconoscibilità nei mercati e dare valore aggiunto a produttori e frantoiani”.
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