Un vero e proprio decalogo quello che, a nome del Governo, ha in mente di sottoporre il sottosegretario Patrizio La Pietra a tutti i protagonisti che siederanno al tavolo per preparare il nuovo Piano Olivicolo Nazionale. Un decalogo che ha snocciolato ad Evolio Expo, la fiera sull’olio extravergine in corso di svolgimento a Bari. Un decalogo che si sostanzia dei seguenti punti.
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1) Si ascolta tutti, si rispettano le posizioni di ciascuno, poi però la sintesi la fa la politica altrimenti non si fa mai giorno.
2) È bene che le regioni non vadano per conto proprio con i piani olivicoli territoriali (come hanno già fatto Calabria e Campania), ma che questi ultimi si uniformino a quello nazionale, anche perché avrebbero l’opportunità di sfruttare al meglio le risorse che saranno messe in campo.
3) L’olivicoltura nazionale non ha caratteristiche omogenee. C’è un’olivicoltura del sud, una del centro ed una del nord e questo va tenuto in considerazione.
4) Va tenuto in considerazione anche il fatto che vi è una olivicoltura professionale, una olivicoltura di hobbisti ed una olivicoltura familiare: sono importanti tutte e tre, ma ovviamente hanno esigenze completamente diverse.
5) Occorre aumentare la produttività: dunque nuovi impianti, ad alta densità per favorire la meccanizzazione ed abbattere i costi, certamente con le varietà nazionali, mantenendo alta la qualità, ma anche interventi di sostegno aggiuntivi, come quello di misure per superare, ad esempio, le criticità legate all’approvvigionamento idrico.
6) Va avviata una forte azione per il recupero degli oliveti abbandonati, perché anche questi costituiscono un potenziale importante per aumentare la produzione di olio.
7) Va coinvolto il ministero dell’Ambiente, anche a livello economico, per sostenere l’olivicoltura del centro nord, posta in quegli areali di collina o di prima montagna, perché questi oliveti, oltre all’alto valore paesaggistico e turistico, svolgono anche un importante ruolo di prevenzione contro il dissesto idrogeologico.
8) Va costituita una interprofessione tra tutti gli attori della filiera, forte ed autorevole, affinché si possano attivare azioni congiunte e condivise nella valorizzazione e promozione del prodotto olio, sulla scorta di quanto sta positivamente facendo la Spagna.
9) Ci si dovrà attivare a livello europeo per definire una fascia alta di olio che superi il termine generico extravergine e dia valore aggiunto all’olio di altissima qualità, a cominciare da quello che viene prodotto in Italia.
10) Vanno continuate l’azione di controllo contro frodi e sofisticazioni per tutelare non solo l’immagine dell’olio extravergine di oliva italiano, ma soprattutto dei tanti produttori seri che con impegno, professionalità e dedizione sostengono questo settore straordinario dell’economia nazionale.
Essendo in Puglia, il sottosegretario La Pietra non poteva esimersi dall’affrontare anche la delicatissima questione della Xylella. Al riguardo ha precisato che va costituito un coordinamento tra Governo, Regione Puglia, associazioni di categoria ed enti di ricerca impegnati nella lotta contro il batterio e nella individuazione di varietà resistenti per trovare insieme soluzioni concrete.