Come si pota un albero secolare? Si utilizzano le stesse tecniche delle piante tradizionali o servono accorgimenti diversi?
Proverà a rispondere a queste domande, con una esercitazione in campo, Giorgio Pannelli (nella foto), il più autorevole esperto di potatura in Italia, in un incontro promosso da Aioma – l’Associazione interregionale olivicola del medio Adriatico – in collaborazione con Assam e Scuola Potatura Olivo. L’incontro, il primo del genere in Italia, si terrà a fine mese nelle Marche con posti quasi tutti esauriti. E dunque, a beneficio di tutti gli olivicoltori che hanno piante secolari, non potevamo esimerci al chiedere a Pannelli qualche curiosità in merito.
Dottor Pannelli, come è nata l’idea di questa iniziativa?
“La mission è quella di impegnarsi per rispettare il mondo che ci circonda a partire da chi ci stava prima di noi, come gli olivi secolari. Un impegno, tra l’altro, non solo morale, visto che si inserisce a pieno titolo tra gli obiettivi della nuova Pac”.
Ci spieghi meglio.
“La nuova Pac decreta il superamento del greening e prevede l’introduzione degli eco-schemi, i nuovi regimi ecologici che, su base volontaria, possono generare annualmente un pagamento disaccoppiato a superficie in favore degli agricoltori per l’esecuzione di alcune pratiche benefiche per il clima e l’ambiente. Si tratta della più importante novità della Pac 2023-2027, che richiede conoscenza, innovazione e un’attenta valutazione. E tra gli obiettivi specifici dell’eco-schema 3 sulla salvaguardia degli olivi di particolare valore paesaggistico vi è appunto l’obbligo di potatura annuale delle chiome secondo criteri stabiliti”.
Un corso propedeutico, dunque, alla nuova visione che richiede l’Europa?
“Esattamente, questo corso si propone come precursore di un sistema innovativo di conduzione degli olivi e degli oliveti nel rispetto delle esigenze economiche del produttore, fisiologiche dell’olivo ed ecologiche dell’ambiente.”.
Entriamo nel merito: quali consigli si sente di dare per potare un albero secolare?
“Fondamentale è salvaguardare sempre il volume dell’albero, cercando di concentrare la chioma intorno al baricentro. Poi, evitare un eccessivo innalzamento ed un eccessivo allargamento della pianta, ma senza alterare l’equilibrio tra chioma e radici. Tecniche, queste, che consentono alla pianta secolare di riacquistare vigore, bellezza e funzionalità. Un beneficio non solo per la pianta”.
Perché non solo per la pianta?
“Perché, a ben vedere, ne beneficia la salute fisica e mentale degli stessi olivicoltori. Con la potatura le persone si rilassano, è una attività che ti appaga, ti rende soddisfatto. Ti senti parte del sistema, sei un manutentore di questo sistema, non un distruttore. Senza dimenticare che saper utilizzare al meglio ciò di cui disponiamo, come gli olivi secolari, crea un valore non solo agronomico, ma anche storico, culturale, paesaggistico, ambientale. In una parola: multifunzionale”.
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