“Conosco i miei polli” è la frase che mi ripete Giovanni Fileni, a capo del colosso avicolo nazionale, ogni qualvolta gli rappresento un chiacchiericcio sul settore e ne chiedo conferma. E con “polli” intende sottolineare che sa bene chi mette in giro certe voci e i veri motivi per cui lo fa, trovando facili sponde.
Più o meno è quello che dovrebbe aver pensato Stefano Caroli, presidente dell’Associazione frantoiani di Puglia, nell’apprendere di un chiacchiericcio che non trova ad oggi alcuna conferma ufficiale, tantomeno da parte delle forze dell’ordine. Ecco cosa dice Caroli, la cui riconosciuta stima varca ampiamente la cerchia dei frantoiani pugliesi.
“Ho la netta sensazione – scrive Caroli – che, per interessi di bottega da parte di qualcuno, vi sia la volontà di denigrare la categoria dei frantoiani che è invece composta da seri professionisti”. Parole nette, di chi ha età ed esperienza per capire che “dietro il presunto scandalo dell’acquisto di olio dalla Grecia da parte di un commerciante d’olio pugliese – apparsa in un sito internet – vi sia molto più verosimilmente un conflitto tra concorrenti” che un vero e proprio disegno per far crollare il prezzo dell’olio di oliva pugliese. Ma tanto basta, sotto il profilo dell’immagine, per spacciare i frantoiani come truffatori patentati.
“Rivendico con forza l’onestà e la professionalità dei frantoiani – incalza Caroli – che si fanno carico non solo di garantire un olio di qualità, ma che da anello centrale della filiera si assumono il più alto onere economico. E pretendo rispetto. Se c’è una mela marcia, come ce ne è in ogni categoria, essa va individuata e punita. Mi hanno riferito che c’è una indagine in corso e vedremo gli sviluppi. Ma far passare il messaggio che si aumentano le rese in maniera fraudolenta per “trasformare” in italiano olio acquistato all’estero, è devastante per la nostra categoria. E mi auguro che chi ha il dovere di far sentire la voce lo faccia in maniera chiara e netta, per sgomberare il campo da qualsiasi sospetto”.
Stefano Caroli è ben consapevole del delicato momento per l’olivicoltura pugliese che, dopo la stagione record dello scorso anno, deve fare i conti con un’annata di scarica resa ancora più modesta dalla siccità.
“Ma i frantoiani – rivendica – stanno facendo la loro parte, riconoscendo agli olivicoltori un prezzo importante per l’acquisto di olive, e ovviamente vogliono che il conseguente prezzo dell’olio sia adeguato non solo ai costi di produzione, ma anche alla qualità del prodotto. La figura del mastro oleario, in questo senso, è sinonimo di garanzia per il consumatore. Il mastro oleario non è un commerciante di olio, ma un professionista che con competenza, dedizione e capacità estrae dalle olive il meglio sotto il profilo organolettico e sensoriale, contribuendo in maniera determinante a diffondere la cultura dell’olio extra vergine ed i suoi immensi valori che si porta dietro, da quelli paesaggistici e ambientali fino a quelli salutistici e nutraceutici. Per questo, di fronte a chi vuole alimentare scandali, suggerisco ai consumatori di guardare piuttosto con la massima fiducia chi gestisce un frantoio, di andare a trovarlo, farsi raccontare come ha prodotto il suo olio, di assaggiarlo insieme e, alla fine, di rendersi conto che, davanti a loro, si
trovano uomini e donne che hanno la passione per questo mestiere e che faranno sempre di tutto per garantirsi apprezzamento e rispetto per il loro lavoro”.
In qualità di presidente dei Frantoiani Pugliesi, conclude Caroli “voglio fare un plauso a tutti i frantoiani mastri oleari che hanno alzato il livello qualitativo impegnandosi con tutte le energie nel dare un giusto prezzo all’olio extravergine di oliva e permettere a tutti gli attori della filiera una giusta remunerazione per sostenere i costi di produzione”.