“Locus Olei”, l’olio che racconta il paesaggio: nasce un marchio di sostenibilità

Un progetto innovativo punta ad aggregare aziende olivicole impegnate in una gestione sostenibile e rispettosa del paesaggio
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Un progetto innovativo punta a trasformare l’oliveto italiano in simbolo di sostenibilità e patrimonio culturale. Si chiama “Locus Olei”, e nasce nel cuore dell’olivicoltura mediterranea.

Un olio che racconta un territorio

oliveto

Il termine “Locus Olei” identifica un luogo fisico e culturale, dove l’olio non è semplicemente un prodotto, ma il risultato coerente di un sistema agricolo in equilibrio con l’ambiente. L’olivicoltura qui assume un valore paesaggistico, storico, identitario e agronomico; si fonda su pratiche sostenibili, sul rispetto delle tradizioni locali e sulla capacità degli olivicoltori di essere custodi consapevoli e formati di un patrimonio collettivo.

Le aziende aderenti al progetto devono adottare una gestione agronomica orientata alla sostenibilità, come inerbimento, ridotto uso di prodotti chimici, conservazione della vegetazione spontanea, tutela degli elementi storici del paesaggio, quali muretti a secco, siepi, boschetti. L’irrigazione di soccorso è limitata nel tempo e raccolta dell’acqua piovana diventa importante.

Il Registro Locus Olei

L’origine del Progetto è legata al marchio “Locus Olei”, registrato da World Biodiversity Association onlus, che identifica aziende olivicole impegnate in una gestione sostenibile e rispettosa del paesaggio. L’anima normativa del progetto è il Registro Locus Olei; chi vi aderisce può utilizzare un marchio, riconoscibile anche in etichetta, a garanzia di origine, tracciabilità e storicità. Le aziende iscritte ricevono il diritto di utilizzo del marchio “Locus Olei”, visibile anche nelle etichette e nella comunicazione aziendale, oltre a essere sottoposte a verifiche annuali.

Requisiti principali per l’iscrizione:

  • ambiente e paesaggio: tutela della biodiversità, mantenimento degli elementi naturali e antropici del paesaggio (muretti a secco, siepi, biodiversità;
  • gestione idrica: nessuna irrigazione se non nei primi anni; uso di acque di recupero;
  • territorialità: coltivazione dell’olivo praticata nel territorio da almeno 100 anni;
  • storicità aziendale: azienda attiva da almeno 20 anni, oliveti da almeno 15 anni, stessa denominazione dell’olio da almeno 10 anni;
  • tracciabilità: olio ottenuto esclusivamente da oliveti aziendali, tracciabilità garantita lungo tutta la filiera;
  • gestione manuale dell’oliveto: potatura e raccolta devono essere effettuate a mano (non è ammessa la meccanizzazione);
  • molitura: entro l’ambito territoriale, in frantoi aziendali o strutture convenzionate che garantiscano tracciabilità;
  • commercializzazione: solo in contenitori inerti (vetro o latta) con etichetta propria.

Come iscriversi

L’iscrizione ha una validità triennale, è rinnovabile ed è ammessa per aziende singole, o consorziate, e o per frantoi convenzionati. L’iscrizione, collettiva per cooperative e consorzi è agevolata in base al numero di aderenti.

Oleoturismo e racconto del paesaggio

Il progetto “Locus Olei” apre nuove prospettive anche per il mondo dell’oleoturismo, offrendo alle aziende aderenti l’opportunità di accogliere i visitatori in un contesto rurale autentico, dove ogni pianta, ogni muretto a secco, ogni bottiglia d’olio racconta una storia. L’oliveto “Locus Olei” possiede requisiti e caratteristiche che rimandano al “locus amoenus” di virgiliana memoria che, nella sua accezione originaria evoca sensazioni di pace, serenità, bellezza e, come tale, induce piacere. Le pratiche sostenibili richieste per l’iscrizione diventano così parte integrante di un’esperienza che coinvolge i sensi, la memoria e la cultura.

Le aziende possono organizzare visite guidate agli oliveti, degustazioni tematiche, laboratori sensoriali e momenti di formazione sulla qualità dell’olio e sulla storia del territorio. In questo modo, l’olio non è solo da assaggiare, ma da comprendere: un ponte tra paesaggio e conoscenza, tra tutela ambientale e promozione turistica.

“Locus Olei” si configura così non solo come marchio di qualità, ma come strumento identitario e narrativo per un oleoturismo evoluto, capace di coinvolgere cittadini, viaggiatori e comunità locali in un percorso di riscoperta del paesaggio olivicolo come bene comune.

Educazione rurale e cittadinanza attiva

“Locus Olei” diventa anche strumento educativo, rivolto a scuole, università e famiglie, per trasmettere il valore del paesaggio agrario, della stagionalità e della biodiversità. L’oliveto si trasforma in aula all’aperto dove si impara a leggere il territorio, ad ascoltare la terra, a rispettare i tempi naturali della coltivazione. In questo modo, il progetto contribuisce alla formazione di una cittadinanza rurale attiva, consapevole e responsabile.

Un modello agricolo che genera valore

“Locus Olei” non è solo un marchio, ma una visione agricola integrata, capace di generare valore economico, ambientale e sociale.
Non si limita a definire uno standard produttivo, ma costruisce una narrazione collettiva del paesaggio olivicolo, fatta di gesti quotidiani, memoria storica e innovazione sostenibile.
Aderire a “Locus Olei” significa credere che l’olio possa essere ambasciatore del territorio, simbolo di una ruralità viva, evoluta e condivisibile.

Un olio che non solo nutre, ma racconta un mondo

Il progetto “Locus Olei” propone una visione agricola integrata, capace di generare valore economico, ambientale e sociale.
Non si limita a definire uno standard produttivo, ma educa alla consapevolezza: l’olio non è solo il frutto della lavorazione, ma la testimonianza liquida di un paesaggio e della sua storia. Aderire a “Locus Olei” significa credere che l’olio possa essere ambasciatore del territorio, prodotto simbolico di una ruralità viva, sostenibile e trasmissibile.
Per eventuali informazioni contattare: locusolei@biodiversityassociation.org

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Tags: in evidenza, olio di oliva, oliveto, olivicoltura

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