Gli oli extravergini di oliva sono ricchi di composti fenolici con diverse proprietà benefiche che potrebbero essere responsabili di una minore incidenza di malattie cronico-degenerative, tumorali e di malattie cardiovascolari, nell’area del Mediterraneo.
Simonetta Salvini, e collaboratori, hanno portato a termine uno studio con lo scopo di misurare il danno ossidativo al DNA, in alcuni soggetti umani sani, a seguito del consumo di oli d’oliva con diverse concentrazioni di composti fenolici naturali.
Dieci donne, abitanti a Firenze e con età nel periodo post-menopausa, hanno partecipato ad uno studio randomizzato crossover che confrontava due trattamenti: con extravergine di oliva ad alto contenuto di fenoli (592 mg/kg) e con l’extravergine di oliva a basso contenuto di fenoli (147 mg/kg).
Per otto settimane ai soggetti è stato chiesto di sostituire tutti i loro grassi e oli abituali con l’olio di questa ricerca, una quantità di 50 g/giorno.
Per quantificare il danno ossidativo al DNA, è stato utilizzato il “test della cometa”, indagine che veniva eseguito nelle cellule del sangue periferico, prelevate ad ogni visita di controllo.
Il “test della cometa” è una tecnica elettroforetica per evidenziare, nei linfociti del sangue periferico, la frammentazione del DNA a livello della singola cellula. È una tecnica sensibile per rilevare le rotture al singolo ed al doppio filamento del DNA, in genere danni che sono indotti da agenti genotossici, mutageni oppure è un test utilizzato negli operatori sanitari che si occupano di radioterapia in quanto possono essere esposti a radiazioni gamma, a causa del loro lavoro quotidiano.
L’escrezione dei fenoli dell’olio d’oliva è stata misurata raccogliendo campioni di urina in un periodo di 24 ore.
Durante il trattamento con extravergine di oliva con un alto contenuto di composti fenolici, la media delle quattro misure del danno ossidativo al DNA era inferiore del 30% rispetto al trattamento a basso contenuto di biofenoli.
Nonostante le piccole dimensioni del campione, coloro che consumavano un alto contenuto di composti fenolici, avevano escrezioni urinarie considerevolmente più elevate di idrossitirosolo e del suo metabolita, l’alcol omovanillilico.
In questo studio, è stato riscontrato che l’EVOO ricco di fenoli, in particolare di idrossitirosolo, riduce il danno al DNA.