Con prezzi dell’olio di oliva dimezzati rispetto allo scorso anno (da 8,05 a 4,08 euro kg), la Tunisia vede aumentare significativamente le esportazioni, ma al tempo stesso registra una forte riduzione dei ricavi. Nel primo caso, nei primi nove mesi della campagna 2024/2025, la crescita è stata del 36,2% con 237 mila tonnellate di olio che hanno varcato il confine. Nel secondo, sempre riferito allo stesso periodo, la diminuzione è stata del 31%, con incassi di poco meno di 3 miliardi di euro.

Anche per l’olio di d’oliva biologico – 46,9 mila tonnellate esportate – l’Italia è il primo paese destinatario, addirittura per oltre il 50% dei volumi. Nel segmento bio il prezzo è leggermente superiore (4,11 euro), tenendo conto che si tratta di olio sfuso, visto che quello confezionato è pari ad appena il 6%.
Secondo l’Osservatorio nazionale tunisino, questa campagna di commercializzazione ha confermato la volatilità dei prezzi internazionali dell’olio d’oliva, con un significativo impatto sui ricavi dei produttori locali. Dati questi che inducono a indicare, per lo sviluppo del settore oleario del paese del nordafrica, due direttrici per il futuro: spingere su confezionamento, marchi e mercati premium da un lato, rafforzare le performance della produzione del biologico nel bacino del Mediterraneo.



















