Come per la vendemmia, anche per la raccolta delle olive – complice caldo e siccità – si gioca in anticipo in Sicilia, la regione che tradizionalmente apre la campagna olearia in Italia. E se lo scorso anno qualcuno era rimasto sorpreso da un inizio campagna che era stato fissato per il 12 settembre, stavolta lo sarà ancora di più: perché già con i primi giorni del prossimo mese si stenderanno le reti e si metteranno in funzione abbacchiatori e scuotitori per mettere in moto i frantoi. Ancorché, come ricorda uno dei più autorevoli panel come Alfredo Marasciulo, “non si molisce a calendario”.
Tra Ragusa e Sicracusa
È la parte orientale dell’isola che si mette in moto, quella delle province di Ragusa e Siracusa. Ad influire, in questo caso, oltre al caldo e alla siccità, anche la particolare cultivar del territorio, la Moresca, che esprime le migliori potenzialità organolettiche e olfattive ancor prima dell’invaiatura.
“Non va bene cominciare così presto – ammette Giuseppe Covato, alla guida insieme al fratello Orazio dell’omonimo frantoio a San Giacomo di Ragusa, nei pittoreschi monti Iblei – ma quest’anno le condizioni meteo non lasciano spazio ad alternative. La nostra missione, come quella di tutti i frantoi artigianali e di famiglia, è produrre il miglior olio extravergine possibile e stavolta per ottenere l’alta qualità che ci contraddistingue dobbiamo lavorare le olive prima”.
Frantoi Covato da quasi quarant’anni è impegnato nel portare avanti la tradizione di questa parte della Sicilia, dove gli olivi secolari protetti dai muretti a secco rappresentano un paesaggio unico.
Produzione minore, ma di alta qualità
“Si annuncia una produzione decisamente ridotta rispetto allo scorso anno – sottolinea Giuseppe Covato – anche per una logica dell’alternanza. La passata campagna è stata molto generosa in questa parte dell’isola, stavolta dovremo accontentarci della metà, ma sulla qualità vi sono i migliori presupposti”.
Oltre alla moresca, le altre varietà di questo territorio hanno il nome di tonda iblea e verdese. Oltre 30 mila i quintali di olive lavorate dal moderno frantoio che utilizza la più innovativa tecnologia Pieralisi, a partire dal protoreattore, e che si posiziona nell’alta gamma con la DOP Monti Iblei e le altre eleganti etichette. Un’azienda che garantisce la qualità non solo nella produzione dell’extravergine, ma anche in una serie di servizi aggiuntivi che vanno dallo stoccaggio e imbottigliamento conto terzi, alla personalizzazione della fornitura, all’assistenza normativa fino alla consulenza e al supporto tecnico.
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